L'angolo del clone

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Triglia amaranto
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Triglia amaranto »

neuromante ha scritto: sab 2 apr 2022, 21:09 "Al di là della considerazione che nessuno scatenerebbe mai una “guerra lampo” in Ucraina in marzo, quando il fango ostacola i movimenti delle colonne corazzate.." Gaiani vale il prezzo del biglietto come sempre https://www.analisidifesa.it/2022/04/uc ... -tempesta/
"Dieci storici corrispondenti di grandi testate lanciano l'allarme sui rischi della narrazione schierata e iper-semplicistica del conflitto: "Viene accreditato soltanto un pensiero dominante e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin". L'ex inviato del Corriere Massimo Alberizzi: "Questa non è più informazione, è propaganda. I fatti sono sommersi da un coro di opinioni". Toni Capuozzo (ex TG5): "Sembra che sollevare dubbi significhi abbandonare gli ucraini al massacro, essere traditori, vigliacchi o disertori. Trattare così il tema vuol dire non conoscere cos'è la guerra"

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/0 ... o/6546348/
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ateo
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da ateo »

Niente da eccepire sulle pari colpe,non ci voleva tanto a capire,fin dall'inizio, che la crisi è frutto di questa specie di atavica misoginia verso la democrazia dello zarino e dello scamiciolato zele,avi compresi..la cosa che non mi trova d'accordo è il contestare il 2% sulle armi..lo sapete quanto ci costa l'anno la vostra chiesa cattolica di merda ???? SETTE dio 7 MILIARDI di eurini..qui tutti zitti e boni e allora????
Preferisco comprà un Kalasnikov che un rosario...e poi Capuozzo,che stimo ed ammiro,la solita puzzolente critia a Draghi se la poteva risparmià..quale premier vorrebbe ?????
Siamo sempre lì coi discorsi bla bla bla....ma soluzioni OVO
Draghi è il frutto,dolce per me,un pò meno per altri,del malgoverno partorito da ogni politio colore..ve lo volete mette o no ner ceppione....
Ringrazio il clone per lo spazio in questa specie di donbass forense...anche vi si letia spesso,ma senza facci male..resta da vedè,qui dentro, chi sono i russofoni o gli ucraini..io lo sò ma un velo dio :lol:
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Plinio
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Plinio »

Triglia amaranto ha scritto: sab 2 apr 2022, 22:28
neuromante ha scritto: sab 2 apr 2022, 21:09 "Al di là della considerazione che nessuno scatenerebbe mai una “guerra lampo” in Ucraina in marzo, quando il fango ostacola i movimenti delle colonne corazzate.." Gaiani vale il prezzo del biglietto come sempre https://www.analisidifesa.it/2022/04/uc ... -tempesta/
"Dieci storici corrispondenti di grandi testate lanciano l'allarme sui rischi della narrazione schierata e iper-semplicistica del conflitto: "Viene accreditato soltanto un pensiero dominante e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin". L'ex inviato del Corriere Massimo Alberizzi: "Questa non è più informazione, è propaganda. I fatti sono sommersi da un coro di opinioni". Toni Capuozzo (ex TG5): "Sembra che sollevare dubbi significhi abbandonare gli ucraini al massacro, essere traditori, vigliacchi o disertori. Trattare così il tema vuol dire non conoscere cos'è la guerra"

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/0 ... o/6546348/
Questa cos’è ?

https://www.repubblica.it/politica/2022 ... 9-P2-S5-T1
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
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il clone
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da il clone »

Tra Cloni esiste un legame stretto che supera di gran lunga quello ben più misero tra gli umani. Ciò non toglie che anche tra noi esistano le gerarchie, i vip e così via. Con molta deferenza, ho mandato un messaggio al Clone di Draghi facendo una richiesta assurda, una vera e propria cazzata: ho chiesto se poteva anticiparmi il tanto atteso discorso che il suo umano padrone terrà mercoledì prossimo alle camere. L’ho buttata lì un po’ alla cazzo di cane, come si dice noi a Livorno, precisando che mi sarei limitato a pubblicarlo sul forum del Livorno. Quattro gatti, insomma, abituati a tenersi le cose per sé. Non è proprio vero, ma sicuramente avrei fatto peggio accennando ai numerosi guardoni pisani che sbirciano continuamente. Sarebbe stata un’autorete: avrebbe subito pensato a Letta (ma quello sarebbe il male minore) e, peggio ancora, che avrebbero potuto informare il loro validissimo sindaco, lo stappatore di spumanti, amico del porcellino.
Insomma, ho scritto sicuro di non avere neppure una risposta, invece ecco qui il testo già pronto di cosa Draghi riferirà in Parlamento. È una fregatura, uno scherzo da clone? Giudicate voi. Potrebbe essere uno scoop di caratura mondiale, scoop con il quale potrei mettere a ceccia Spirit per un bel po’ di tempo.

mercoledì 20 luglio 2022, ore 9,30, aula di Palazzo Madama.
... questo a grandi linee quanto riguarda la missione in Algeria svolta nei giorni scorsi. Più tardi, i ministri competenti riferiranno all’aula fornendo un maggior numero di dettagli.
Credo ora che sia utile riassumere brevemente gli eventi che hanno condotto alle mie dimissioni da capo del governo, dimissioni presentate al presidente Mattarella che le ha respinte, motivo per il quale sono qui presente a riferire nel ruolo scomodo di colui che deve confermare o meno la decisione presa venerdì scorso.
Un ruolo scomodo, credetemi, perché le motivazioni che mi hanno spinto non sono certo state dettate da un impulso del momento, dalla volontà di ripicca o da altre considerazioni che anteponessero ragioni emotive a quelle razionali.
Il 3 febbraio del 2021 ho accettato l’incarico propostomi dal presidente Mattarella di formare un nuovo governo. All’epoca, la situazione politica si era complicata al punto di lasciare il paese senza guida in un momento oggettivamente difficile con una pandemia in corso che aveva già provocato il maggior numero di vittime dalla fine della seconda guerra mondiale e la necessità di una vaccinazione di massa, mai avvenuta fin allora in tali dimensioni, che doveva essere condotta nel modo più veloce ed efficiente possibile per tutelare al massimo la salute dei cittadini, risparmiando migliaia di vite umane.
Oggi ci sembra tutto più facile, ma in quei momenti pensare di vaccinare in modo capillare più di mezzo milione di persone al giorno sembrava un’impresa di non poco conto. A tal proposito, visto il felice esito, colgo l’occasione per ringraziare gli operatori delle unità sanitarie di tutta la nazione e coloro che politicamente hanno gestito la gigantesca operazione assumendo in carico gli oneri e le responsabilità.
Oltre alla pandemia, nel febbraio dell’anno scorso premeva la necessità di elaborare, nei tempi e con le modalità richiesteci dalla Unione Europea, un adeguato progetto di investimento dei fondi del PNRR concessi.
A tal proposito, faccio presente il successo del governo precedente che superando non poche difficoltà è stato tenacemente patrocinatore della richiesta, riuscendo a far comprendere alla comunità europea la necessità di mettere a disposizione di tutte le nazioni associate ingenti risorse per poter permettere una ripresa produttiva, quella ripresa drasticamente interrotta dalla pandemia che ha imposto lunghi e ripetuti periodi di quasi completa cessazione delle attività. L’Italia, primo paese investito dal contagio, ha subito più di altri le conseguenze e ha perciò ottenuto un adeguato, ingente finanziamento.
In quest’anno e mezzo, il governo ha cercato di procedere senza soste o incertezze sul difficile percorso di lotta contro la pandemia, per assumerne il controllo o quanto meno limitarne le conseguenze, e per ottemperare alle richieste di riforme stabilite dalla UE per l’ottenimento dei fondi del PNRR.
Credo che il governo abbia lavorato con tenacia e in modo proficuo. Questo è stato possibile non solo per l’impegno e la qualità dell’operato dei vari ministri, ma anche per l’aiuto che la maggioranza parlamentare ha fornito all’esecutivo nonostante le diverse sensibilità politiche tra le varie forze componenti.
A tal proposito aggiungo che nel febbraio 2021 ho accettato l’incarico proposto dal presidente Mattarella consapevole dell’eterogeneità di questa maggioranza e del difficile equilibrio che teneva unita la coalizione. Ho accettato, confidando che le diverse sensibilità, i diversi interessi dei bacini elettorali sottesi a ciascuna forza, avrebbero costituito per ciascun partito un’importanza minore rispetto all’interesse nazionale, al raggiungimento di obiettivi che risultavano inderogabili per tutta la cittadinanza.
Il gioco politico ha avuto comunque un suo spazio e nel corso di questo mandato sono emerse più volte discussioni, occasioni di disaccordo con una o l’altra delle forze politiche, ma fino alla scorsa settimana erasempre stato trovato un accordo che salvaguardasse in primis il raggiungimento degli obiettivi primari e gli interessi collettivi.
Nell’autunno scorso, mentre il paese prendeva atto dell’eccellente successo della vaccinazione, successo dovuto in primo luogo all’intelligenza e al senso civico dei cittadini, e dell’impetuosa ripresa economica che ci ha visto leader tra le grandi nazioni dell’Occidente, è stato riscontrato un forte aumento dei prezzi delle materie prime energetiche e di altri prodotti di primaria importanza industriale. La principale causa di tale fenomeno è stata attribuita all’incremento produttivo avvenuto praticamente in contemporanea in tutto il mondo a seguito dei successi nella lotta condotta contro la pandemia. Tali aumenti hanno cominciato a gravare sulle spalle dei cittadini e delle imprese, costringendo il governo a intervenire più volte per limitarne le conseguenze.
È chiaro a tutti voi che con un debito pubblico già altissimo, salito poi alle stelle a causa degli stop produttivi dovuti alla pandemia, fosse necessario trovare risorse che non determinassero lo sforamento di bilancio. Il governo è intervenuto seguendo rigorosamente questa linea, attingendo a risorse messe a disposizione dal buono sviluppo economico dell’anno scorso, al maggior introito fiscale conseguente, e a un maggiore risultato della lotta all’evasione fiscale. Sono state anche utilizzate risorse dovute agli extraprofitti delle aziende energetiche accumulati proprio in ragione dell’esorbitante aumento dei prezzi delle relative materie prime.
Nei mesi successivi, il problema dell’inflazione, però, non solo non si è risolto come le cause scatenanti avrebbero fatto pensare, ma è aumentato considerevolmente dopo che nel febbraio di quest’anno la Federazione Russa ha invaso l’Ucraina, costringendo la comunità europea e gli alleati di oltreoceano a varare sanzioni sempre più stringenti nei confronti dell’invasore, sanzioni che ovviamente comportano conseguenze anche per tutto l’Occidente.
Il problema dell’inflazione interessa comunque l’intero pianeta ed è facilmente comprensibile che la lotta per il suo controllo diventi più efficace quando non viene condotta individualmente, ma attraverso le varie comunità di nazioni associate dallo stesso scopo e con modelli di sviluppo, assetti socio politico economico affini.
Riferirò in seguito di quali importanti iniziative sono allo studio della UE a tal proposito.
Dicevo che in febbraio è avvenuta la proditoria invasione dell’Ucraina, la prevaricazione di un paese su un altro legittimante esistente e con un tessuto socio politico democratico simile a quello di tutti i paesi occidentali. Apro una parentesi aggiungendo che a tal proposito la nostra nazione si è unita al coro delle altre componenti la UE per l’ingresso dell’Ucraina nella comunità, ingresso del quale è già stato attivato l’iter.
Stavo riferendo dell’invasione russa che ha visto l’Italia e tutto l’Occidente schierarsi con il popolo ucraino aiutandolo nell’eroica difesa mostrata dai cittadini e dai governanti di quel paese. L’Occidente ha dato ospitalità e aiuti umanitari ai milioni di profughi, fornito medicinali, ogni genere di materiali necessari, e infine le armi richieste dal popolo vittima dell’invasione. Il parlamento italiano ha deliberato a larghissima maggioranza tale provvedimento stabilendo un limite di tempo fino al 31 dicembre 2022. Per correttezza preciso che anche forze parlamentari dell’opposizione hanno contribuito con il voto favorevole alla decisione del governo.
Personalmente sono vicino alle ragioni esposte dalle forze pacifiste, approvando in toto gli obiettivi, ma nel caso della guerra in questione…
La chiamo guerra perché è tale, perché ogni giorno gli invasori lanciano missili su tutta la nazione distruggendo case, scuole, ospedali, riducendo intere città che avevano centinaia di migliaia di abitanti in un ammasso di macerie; perché oltre agli scontri e alle vittime militari che ogni guerra purtroppo comporta sono stati uccisi migliaia di civili, talvolta in modo proditorio come le stragi di Bucha ecc. hanno mostrato.
La chiamo guerra per tutto questo, anche se Putin continua a chiamarla un’operazione speciale.
Dicevo che personalmente sono sensibile alle ragioni dei pacifisti e che l’obiettivo primario del governo e del popolo italiano è sicuramente la pace, ma appare chiaro che questa non potrà avvenire escludendo la decisione del popolo ucraino. Sarebbe un gesto antidemocratico, lo definisco anche vigliacco, se alcune nazioni decidessero i termini della pace sulla pelle e contro la volontà del popolo ucraino. Ciò non toglie che la parola pace debba essere quella che tutti i governi occidentali devono per prima rivolgere, come invito a concordarla, nei colloqui con i governanti della Federazione Russa.
Credo che la pace sarà possibile quando chi ha iniziato la guerra riterrà che per l’interesse della propria nazione e per quello dell’intero pianeta sia venuto il momento d’interrompere le operazioni militari, che non è quello il modo giusto e idoneo per raggiungere gli obiettivi preposti. La pace sarà possibile quando i contendenti decideranno di sedersi in modo costruttivo a quel tavolo dove vince il buon senso e si costruisce un futuro migliore per tutte le parti in causa. Il governo italiano si è fatto più volte promotore di iniziative in tal senso.
La guerra, le sanzioni alla Federazione Russa, hanno messo in luce in tutta l’Europa, in particolare in alcune nazioni tra le quali la nostra, la dipendenza da alcune materie prime energetiche di primaria importanza, tra le quali spicca il gas metano. Non possiamo né dobbiamo omettere gli errori, le decisioni sbagliate del passato più o meno recente che hanno comportato questa drammatica dipendenza. Lasciare quasi il monopolio delle forniture in mano a una sola nazione che, seppur non nemica, non fa parte delle grandi comunità alle quali il nostro paese appartiene e con una struttura socio politica non affine alla nostra, comporta un rischio enorme che doveva essere evitato. Il governo è intervenuto tra i primi in Occidente per cercare di porre il Paese nella condizione di fronteggiare la peggiore condizione possibile: la totale interruzione delle forniture di gas da parte della Federazione Russa. Si è mosso in più direzioni: cercando nuovi fornitori, favorendo l’incremento dei flussi da parte di quelli già in essere, riattivando in via provvisoria, lo dico con rammarico, le centrali a carbone, creando condizioni normative per ottenere in tempi più veloci l’aumento dell’energia prodotta da fonti a carattere ecologico.
Siamo soddisfatti di quanto fatto e di quanto seminato. A breve termine, nel giro di qualche anno, potremmo rivendicare una totale autonomia. Ciò non toglie la possibilità, nel caso di completa interruzione dell’erogazione da parte della Federazione Russa, la necessità di economizzare riducendo in modo totale gli sprechi e di controllare in modo oculato i consumi rinunciando a quel più che non comporta particolare riduzione dello stato di agio.
Il governo italiano ha patrocinato una proposta al Consiglio europeo relativa a fissare un tetto al prezzo del gas. Tale iniziativa ha lo scopo di calmierare il prezzo, limitare anche la speculazione, riducendo in tal modo gli esponenziali aumenti delle bollette. La proposta è stata presa in considerazione, nonostante siano intervenute resistenze, anche comprensibili, da parte di alcuni stati. Nei prossimi mesi la discussione sarà ripresa e ci auguriamo che si arrivi all’approvazione.
Parlavo in precedenza dell’inflazione. Limitare l’aumento delle materie prime energetiche è un passo importante ma non è il solo fattore in gioco. La guerra in Ucraina sta comportando, questa è la situazione fino a oggi, l’impossibilità di fornitura dei prodotti agricoli di fondamentale importanza della quale la nazione in oggetto è leader produttivo mondiale. Ciò comporta non solo il lievitare dei prezzi, ma soprattutto la penuria, in buona parte delle nazioni non sviluppate, di questi prodotti essenziali per la loro alimentazione.
Se la fornitura ucraina continuerà a essere bloccata, si creeranno situazioni di estremo disagio, di fame, per dirla in termini più comprensibili, che potranno dal luogo in molte nazioni a disordini incontrollabili, oltre che a flussi migratori inimmaginabili. Conscia di questo pericolo la UE, con l’Italia in prima linea, sta adoperandosi presso i contendenti in guerra per evitare che tale disputa possa comportare conseguenze di simili portata a carico di milioni di cittadini di tutto il mondo.
Ho cercato di spiegare a grandi linee le cause e le conseguenze dell’inflazione, ma ci sono ancora molti argomenti che devono essere fatti presenti. L’inflazione riduce il potere d’acquisto e questo grava in maggior misura sui salari più bassi della classe lavoratrice. A tal riguardo, non è più ammissibile che il lavoro venga pagato in misura inferiore a certe cifre o che venga corrisposto un compenso diverso in ragione del sesso del prestatore d’opera. Il governo stava per varare normative che tutelino i salari in modo che non siano inferiori a una paga oraria minima che verrà definita. È anche intenzione che per la stessa attività, per tipologia di lavoro e per ruolo, non vengano corrisposti salari differenziati in relazione al sesso.
L’inflazione sta comportando l’inevitabile rialzo dei tassi d’interesse con le relative conseguenze che interesseranno tutte le attività. Comprendete che la preoccupazione non può limitarsi agli effetti sulla vita di tutti i giorni, ma anche, soprattutto, a quelli del nostro debito pubblico. Il rialzo dei tassi interesserà l’emissione dei nuovi titoli di stato generando una spesa sensibilmente superiore, per non parlare del rischio di un mancato acquisto. È a tutti noto, e facilmente comprensibile, che oltre ad avere il più alto debito pubblico, cresciuto enormemente a causa della pandemia, la stabilità politica ed economica sono i presupposti fondamentali per la credibilità della nazione. Uno spread che sfuggisse al controllo per la defezione e di uno dei fattori di stabilità di cui sopra comporterebbe una situazione gravissima per l’economia del paese.
Il governo si è adoperato attraverso i funzionari preposti, che ringrazio pubblicamente, per fare presente alla UE la necessità di uno scudo a protezione dello spread di tutte le nazioni. Non entro nel merito dei tecnicismi, che sono più complessi di quanto sembri, ma è facilmente intuibile che tale strumento sarebbe di particolare importanza per i paesi come il nostro che hanno più di altri il fattore di rischio del debito pubblico molto alto. La decisione sul varo di questa specie di ombrello protettivo, che ricalca quello noto del passato, io ne so qualcosa, non è semplice e neanche sicura. I tempi se le condizioni sono diverse: all’epoca l’inflazione era bassa, ed esistono diversi pareri contrari all’attuazione. Il governo dovrà esercitare le dovute pressioni nei prossimi mesi che saranno quelli decisivi.
Tornando ai problemi del potere d’acquisto acuiti dall’inflazione, problemi che si scaricano in misura maggiore sui ceti sociali più deboli, sono sicuramente da difendere tutte le misure idonee alla difesa di quest’ultimi, ma è mia opinione che la difesa debba essere fatta in modo intelligente, propositivo, e che non debba essere l’unica arma da utilizzare in questa lotta.
Entro nello specifico, toccando temi che per un verso e per un altro risultano molto sensibili per la gran parte delle forze politiche. Parto da un presupposto negativo che purtroppo è fondamentale: l’enorme evasione, elusione, fiscale non solo sottraggono risorse che potrebbero essere distribuite in modo da far salire il livello economico generale, in particolare quello delle classi meno abbienti, ma crea in moltissimi casi l’immagine di una povertà o di un basso benessere che non corrispondono alla realtà. Volendo intervenire, come deve fare chi governa per dare aiuto ai più deboli, si corre il rischio di fornire risorse a chi non ne ha assolutamente bisogno, anzi, a chi, in modo del tutto ignobile, si è impadronito di parte del benessere pubblico venendo meno al suo dovere fiscale.
È assolutamente ingiusto e vergognoso per un paese civile e democratico che esista un livello così alto di evasione. Detto questo, che sicuramente trova tutti d’accordo, risulta più difficile combattere il fenomeno. L’estensione della fatturazione elettronica al regime forfettario ha posto un altro buon paletto, così come l’obbligo del POS e le relative pene pecuniarie per gli inadempienti.
Non ci nascondiamo anche il fatto che una buona parte della ricchezza non dichiarata fa parte di un patrimonio immobiliare occultato o non corrispondente a quello agli atti. Tra i presupposti dell’erogazione del PNRR c’è il varo di riforme da tempo richieste dalla UE, riforme che non solo rendono lo stato più moderno ed efficiente, ma colmano in alcuni casi palesi ingiustizie e abusi. La riforma catastale è una di queste.
Faccio presente e ribadisco il concetto già esposto durante l’iter parlamentare. Aggiornare il catasto, fermo dal 1989, è doveroso. Aggiornare significa rendere più trasparente e reale l’effettivo valore degli immobili, oltre a portare alla luce eventuali abusi, non certo aumentare indistintamente le tasse a carico dei cittadini. Dovrebbe essere un input di tutte le forze politiche quello di volere equità e rispetto della legge. Non credo che nessun partito si voglia fare paladino di evidenti mancanze di rispetto delle normative.
Il governo ha l’intenzione di procedere come da impegno sull’attuazione di tale riforma senza intenzione di aumentare tasse o altro in modo indiscriminato, ma, ripeto, con il fine di creare chiarezza e rendere equo il valore del patrimonio immobiliare. Chi avrà contravvenuto alle normative ne risponderà, così come è giusto che faccia.
Un’altra importante legge richiestaci dalla UE per l’erogazione dei fondi del PNRR è quella sulla concorrenza che il governo vuole portare in porto nei termini indicati, senza cioè discriminazioni verso nessuno, ma volendo raggiungere condizioni più eque sia nei contributi da corrispondere allo stato, sia per rendere più giusta e libera la concorrenza. Anche in questo caso non si tratta di porre condizioni gravose e ingiustificate a carico di certe categorie, ma di ovviare a disposizioni inadeguate. Le risorse acquisite possono, devono, servire a erogare maggiori benefici alle classi meno abbienti.
In relazione a quanto detto, alla ricchezza nascosta che confonde l’esatta dimensione della povertà, voglio disquisire sul reddito di cittadinanza. Fatte le premesse precedenti e aggiunta la diffusione del lavoro nero, intorno a reddito di cittadinanza negli ultimi tempi si è sviluppato tra le forze politiche, e nell’ambito del paese intero, un acceso dibattito. Fanno sicuramente notizia la scoperta da parte delle forze dell’ordine di fruizione del reddito di cittadinanza da parte di cittadini che non possedevano i requisiti di povertà previsti, anzi, in alcuni casi avevano una rilevante ricchezza che non impediva loro di voler attingere anche a queste risorse destinate a persone ben più sfortunate. È ovvio, quasi matematico, che un certo numero di persone abbia nel proprio DNA il piacere del furto, anche quando non necessario alla sussistenza. Non per questo motivo deve essere annullato il provvedimento che sviluppa la propria funzione di assistenza per tanti cittadini bisognosi. Farlo, negare loro questo aiuto, sarebbe un atto iniquo, incomprensibile per uno stato che deve aiutare tutti, a maggior ragione i più bisognosi. È altresì vero che occorrono correzioni tecniche che rendano più difficili e facilmente individuabili gli approfitti. È intenzione del governo procedere in questa direzione ampliando e migliorando la struttura organizzativa de reddito di cittadinanza, rendendo anche più rigidi i controlli, ma senza depauperare i fondi messi a disposizione dalla normativa.
Riguardo alla narrativa secondo la quale il fruitore del reddito di cittadinanza rifiuterebbe lavori con salari corrispondenti, preferendo poltrire, faccio presente che esiste un limite di mancata accettazione del numero delle proposte. Tecnicismi possono essere studiati per indicare i requisiti più opportuni per rendere una proposta effettivamente valida per l’accettazione e limitare nei confronti di queste al minimo il numero dei rifiuti. Il governo, però dovrà adoperarsi per incentivare al massimo i controlli finalizzati a stanare il lavoro nero e per scoprire tutti gli abusi nei confronti di chi è costretto, per necessità economica, a non poter rifiutare lavori con orari oltremodo prolungati e retribuiti solo in piccola parte, rinunciando talvolta anche alla difesa della propria dignità. Questo non è ammissibile.
Il cammino per l’ottenimento del PNRR è lungo e necessita del varo di tante altre riforme, oltre a quelle che ho ricordato. È un cammino che talvolta può apparire impervio, per certi aspetti anche forzato. Se lo analizziamo, però, comprenderemo, che ci concederà ingenti risorse che permetteranno non solo la modernizzazione, ma anche una vera e propria trasformazione della nazione con il guadagno di efficienza, equità, sviluppo.
L’avvento di varianti e sotto varianti del virus hanno comportato un’impennata estiva dei contagi con un numero di ricoverati e morti comunque contenuto grazie alla vaccinazione di massa avvenuta. Ricordo che il vaccino, il ministro Speranza può essermi d’aiuto, pur non contrastando queste ultime mutazioni, protegge dalla malattia grave e dalla morte. Nello specifico dà una protezione ben 7 volte maggiore di quella per chi non si è vaccinato. Attualmente viene somministrata la quarta dose alle classi di età più a rischio e ci auguriamo che prima della stagione fredda sia possibile la somministrazione del nuovo tipo di vaccino che dovrebbe riuscire a contrastare le mutazioni del virus.
Credo che sia importante non solo la continua sensibilizzazione da parte delle autorità sanitarie competenti, ma che anche ciascuna forza politica, ciascun cittadino, debba contribuire con un messaggio propositivo affinché tutti procedano alla vaccinazione. Oltre al valore incommensurabile della vita, ai problemi di efficienza e di flessibilità d’intervento degli ospedali, anche l’aspetto economico è di particolare importanza con i costi sanitari dovuti a una mancata protezione che si ripercuotono sulle spese generali dello stato.
Termino con i problemi dovuti al cambiamento climatico. I ghiacciai si sciolgono, le stagioni diventano sempre più secche comportando una diffusa siccità con danni enormi all’agricoltura e all’industria in genere. Sono problemi che si ripeteranno purtroppo con sempre maggiore frequenza e per questo è importante che siano adottati tutti i provvedimenti anche di difesa contro le calamità e che la nazione proceda con passo celere nel rispetto degli impegni presi nelle opportune sedi per un futuro improntato al rispetto ecologico.
Questo è il quadro della situazione generale dell’immediato passato, del presente e del futuro non solo prossimo. Nel febbraio del 2021 ho accettato l’incarico con l’impegno di raggiungere gli obiettivi richiestimi guidando il paese fino alle elezioni politiche previste nel 2023, elezioni che determineranno la composizione del nuovo parlamento che eleggerà il nuovo governo.
Ho accettato, come già detto, consapevole delle diverse sensibilità politiche componenti la maggioranza, consapevole di essere comunque a disposizione del Parlamento che ha la possibilità di approvare o no l’operato dell’esecutivo. Ho però accettato senza vincolare questa subordinazione alla possibilità di operare al meglio e nel rispetto degli obiettivi posti.
Quando questa possibilità è venuta a mancare, verificata l’impossibilità di mediare entro i limiti previsti, senza essere messo nella condizione, concedetemi il termine, di essere tirato per la giacca ora da una parte, ora dall’altra, non mi è restato altro che presentare le dimissioni.
Non voglio, ma soprattutto non posso venir meno ai presupposti fondamentali del compito affidatomi. Il paese non può aspettare, non può accettare che sia tirato un freno a mano e che non siano raggiunti quegli obiettivi che potevano un anno fa tirarlo fuori da una situazione difficile, obiettivi che ora, un anno e mezzo dopo, sono diventati più numerosi, impellenti e gravi, come se ne desume dal quadro obiettivo della situazione che ho riassunto.
Un presidente del Consiglio che non può governare deve farsi da parte, lasciare il passo a chi, prima o dopo le elezioni, verrà incaricato di farlo.
Questa è stata la riflessione che con amarezza, credetemi, venerdì scorso mi ha spinto a presentare le dimissioni dopo che una forza importante come il M5S ha di fatto sfiduciato il governo. Poco contava che il governo avesse ricevuto comunque la fiducia da una maggioranza parlamentare.
Il presidente Mattarella con mio rammarico non ha accettato le mie dimissioni e ora mi trovo qui davanti a voi con il dubbio se ribadirle. Non è una scelta facile perché non sono un politico, non devo rispondere a una fascia di elettori come ciascun partito deve fare. Sono un cittadino chiamato a un compito straordinario che credo di poter svolgere con entusiasmo, e anche, senza ipocrite false modestie, con la competenza che viene richiesta al ruolo, coadiuvato, come sono stato fino a ora, da un gruppo di straordinaria capacità e lealtà quale quello di tutti, ministri, sottosegretari ecc. che hanno fino a oggi composto la compagine governativa
Ho deciso di presentare a voi il quadro della situazione e gli indirizzi che il governo dovrà seguire per raggiungere tutti gli obiettivi preposti. Se voi siete d’accordo su questa linea, e parlo di tutta la maggioranza politica che mi ha dato la fiducia nel febbraio 2021, se le forze sono tutte unite per l’interesse collettivo, lasciando momentaneamente da parte quelle sfumature politiche che giustamente vi rappresentano, possiamo continuare insieme. Se non siete d’accordo, se qualcuno di voi non è d’accordo, ribadirò al presidente, stavolta senza alcuna remora, la decisione di venerdì scorso.
Chiedo perciò un nuovo voto di fiducia per il governo.
Vi ringrazio dell’attenzione.
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rossofalce
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da rossofalce »

Ahahah il clone è andato via su una rota al PDuista. Ha indovinato tutti i temi che poi Mariolino ha esposto.
Bravo Clone, bravo Mariolino, bel discorso. Te lo rileggerai tra qualche giorno sul divano perché OGGI VAI A CUCCIA.
Levati di ulo, vai, Mariolino.
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spiritual
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da spiritual »

Invece te vai a trovare il tuo amico Rizzo, vai, saluta la Donati e qualche altro no vax, no euro, no UE, di destra e di sinistra, tutti insieme appassionatamente.
E c'hai anche il coraggio di parla?
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Dattero
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Dattero »

Intervento di Robecchi, non si poteva non postare.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edi ... o/6674955/
Cianciua ci fai veni' l'antua
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Plinio
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Plinio »

Boia alto giornalismo
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Dattero
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Dattero »

Plinio ha scritto: mer 20 lug 2022, 14:25 Boia alto giornalismo
Questione di gusti.
Conosci Robecchi?
Hai letto qualcosa di suo sull'Unità o sul Manifesto, o uno dei suoi libri tradotti in varie lingue o hai visto uno dei suoi programmi o seguito uno dei programmi di cui è autore, oppure lo seguivi da editorialista su Cuore o alla radio su Radio Popolare?
Io si, lo trovo divertente mentre non fa altro che narrare la quotidianità e mi piace da morire quando prende per il culo uno che viene dipinto come infallibile da tutti.
Si chiama satira ed è nata x rompere il cazzo a chi comanda
Noi di Livorno ne dovremmo sapere qualcosa.
Poi ripeto, de gustibus non disputandum est e quindi non discuto.
Dico solo che i giornalisti capaci non sono solo quelli che scrivono su Repubblica.
Cianciua ci fai veni' l'antua
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Plinio
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Re: L'angolo del clone

Messaggio da Plinio »

Mi riferivo all’articolo in questione.
Satira di bassa lega, che non fa ridere, non da spunti e non aggiunge nulla alla discussione.
Quindi inutile, se non a riempire due colonne di un giornale che non rappresenta più nessuno, se non chi critica e basta senza proporre.
Parere personale ovviamente
Ultima modifica di Plinio il mer 20 lug 2022, 15:35, modificato 1 volta in totale.
Quando scenderai
in campo un grido
s' alzera' nel cielo
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