Moby Prince

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Jobbe
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Re: Moby Prince

Messaggio da Jobbe »

ateo ha scritto: lun 12 apr 2021, 20:48
Jobbe ha scritto: lun 12 apr 2021, 20:45 caro Ateo la nebbia dura tutt'oggi si, ma si alzò solo qualche giorno dopo.
All'occorrenza :evil:
Grande sailor man :lol: è quello che ho detto pure io.... o almeno volevo dire spiegandomi male come al solito
Ti eri spiegato bene, abbiamo solo confermato entrambi lo stesso ricordo.
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ateo
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Re: Moby Prince

Messaggio da ateo »

Plinio ha scritto: lun 12 apr 2021, 20:53 Ma questa nebbia strana, potrebbe anche essere un fumogeno tattico yankee per coprire traffici illeciti. No sai sennò si vergognano.

Bisognerebbe OBBLIGARE camp derby a rendere pubblici i grafici radar.

Punto
Non banale caro Plinio non banale la tua idea..anzi seondo me molto probabile di siuro più di artre..eppoi ir mozzo incazzato nero quando è arrivato a terra ha detto o almeno disse recentemente che era rimasto attaccato ai mancorrenti o che altro per ben du ore e allora???????
Che nazione di merda siamo

Jobbe non dubitavo,siamo in sincronia..ma unti fà strane idee :lol:
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Plinio
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Re: Moby Prince

Messaggio da Plinio »

Di merda, nazione di meRda.

Il mozzo ha ribadito di recente in commissione parlamentare che aveva detto che c’erano persone vive ... cosa poi confermata dalle autopsie...

Ma come è possibile una nave in rada in fiamme, gli unici che si sono avvicinati due ormeggiatori cani sciolti... soccorsi ufficiali non pervenuti...
Quando scenderai
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Jobbe
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Re: Moby Prince

Messaggio da Jobbe »

Il mozzo ha sempre detto la stessa verità.
Sono altri che cambiano opinione secondo il vento che tira.


Con la loro barchetta di ormeggiatori furono capaci di essere più efficaci nel soccorso delle motovedette della Capitaneria di porto: furono loro a salvare l’unico superstite del disastro navale del Moby Prince, nel quale morirono 140 tra passeggeri e membri dell’equipaggio del traghetto, sciagura di cui oggi ricorrono i trent’anni. Ma ora, a distanza di tutto questo tempo, i salvatori e il salvato si ritrovano su posizioni opposte sulla ricostruzione dei minuti successivi al suo recupero dal mare. Bertrand, in un’intervista al Tg1, ha ripetuto per l’ennesima volta quello che già aveva detto alla commissione d’inchiesta del Senato: “Dicevo restiamo qua, recuperiamo qualcun altro. Pure prima di andare nell’ambulanza al porto ero innervosito, e dicevo: aiutiamo gli altri, perché ci sono altre persone”. Ai senatori negò di aver mai detto che a bordo “erano tutti morti”. Una ricostruzione che oggi, proprio nel giorno dell’anniversario, uno degli ormeggiatori che lo salvarono, Valter Mattei, ha risposto così a una domanda del Tg regionale della Toscana della Rai: “Alessio Bertrand è bugiardo perché io mi ricordo: noi lo prendemmo, lo mettemmo sulla barca. Io gli detti anche la mia giacca perché era bagnato e si lamentava, piagnucolava dicendo: ho camminato sui morti, son tutti morti, ho camminato sui morti, son tutti morti”. Una versione che Mattei ha ripetuto in commissione al Senato. Allo stesso modo aveva fatto il suo collega di lavoro che quella notte era in barca con lui, Mauro Valli.
La questione, mai chiarita da Mattei e Valli, è che Bertrand non è solo quando dice che nei primi secondi disse che c’erano altre persone sul traghetto ancora da salvare. Questo suo ricordo è sostenuto da una registrazione audio del canale radio d’emergenza che solo per un caso fortuito quella notte veniva salvato in via sperimentale dalle Poste. In quell’audio c’era la voce di Valli che, con tono giustamente allarmato nel richiedere rinforzi, per tre volte ripeté che il naufrago stava dicendo che c’erano altre persone da salvare. Questa circostanza gli fu fatta notare anche dai senatori in commissione e Valli rispose che “forse era stata sbobinata male”.


Link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... i/6161684/
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ateo
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Re: Moby Prince

Messaggio da ateo »

Jobbe ha scritto: lun 12 apr 2021, 21:39 Il mozzo ha sempre detto la stessa verità.
Sono altri che cambiano opinione secondo il vento che tira.


Con la loro barchetta di ormeggiatori furono capaci di essere più efficaci nel soccorso delle motovedette della Capitaneria di porto: furono loro a salvare l’unico superstite del disastro navale del Moby Prince, nel quale morirono 140 tra passeggeri e membri dell’equipaggio del traghetto, sciagura di cui oggi ricorrono i trent’anni. Ma ora, a distanza di tutto questo tempo, i salvatori e il salvato si ritrovano su posizioni opposte sulla ricostruzione dei minuti successivi al suo recupero dal mare. Bertrand, in un’intervista al Tg1, ha ripetuto per l’ennesima volta quello che già aveva detto alla commissione d’inchiesta del Senato: “Dicevo restiamo qua, recuperiamo qualcun altro. Pure prima di andare nell’ambulanza al porto ero innervosito, e dicevo: aiutiamo gli altri, perché ci sono altre persone”. Ai senatori negò di aver mai detto che a bordo “erano tutti morti”. Una ricostruzione che oggi, proprio nel giorno dell’anniversario, uno degli ormeggiatori che lo salvarono, Valter Mattei, ha risposto così a una domanda del Tg regionale della Toscana della Rai: “Alessio Bertrand è bugiardo perché io mi ricordo: noi lo prendemmo, lo mettemmo sulla barca. Io gli detti anche la mia giacca perché era bagnato e si lamentava, piagnucolava dicendo: ho camminato sui morti, son tutti morti, ho camminato sui morti, son tutti morti”. Una versione che Mattei ha ripetuto in commissione al Senato. Allo stesso modo aveva fatto il suo collega di lavoro che quella notte era in barca con lui, Mauro Valli.
La questione, mai chiarita da Mattei e Valli, è che Bertrand non è solo quando dice che nei primi secondi disse che c’erano altre persone sul traghetto ancora da salvare. Questo suo ricordo è sostenuto da una registrazione audio del canale radio d’emergenza che solo per un caso fortuito quella notte veniva salvato in via sperimentale dalle Poste. In quell’audio c’era la voce di Valli che, con tono giustamente allarmato nel richiedere rinforzi, per tre volte ripeté che il naufrago stava dicendo che c’erano altre persone da salvare. Questa circostanza gli fu fatta notare anche dai senatori in commissione e Valli rispose che “forse era stata sbobinata male”.


Link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... i/6161684/
oboia e penza che con uno dei due ormeggiatori,un dio ir nome,gioavo a tappini(leggi palline di plastia,quelle con la figura dej ciclisti dell epoa) sulla spiaggia dei fiume...un era tanto simpatio lo devo ammette ora poi.....
A proposito dell epoa,leggendo vari commenti sopra ho capito che quarcuno aveva 18 anni,quarcuno era bimbo,artri un me lo riordo ma erano di primo pelo.....io navevo 40 dioboia ecchecazzo,sarebbe mellio mi dessi na patta e tornassi a fa ir nonno,virus e bojo permettendo...invece di scrive cazzate vi sopra
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Re: Moby Prince

Messaggio da pottineamorte »

Per quello che ho capito io, ci sono due profili problematici.

Uno è la dinamica stessa dell'incidente, con la petroliera che era dove non doveva stare, la stranezza del fatto che non sia stata vista né a occhio nudo né sul radar dall'equipaggio della Moby Prince (anche se ho sentito racconti in prima persona su quanto possa essere ingannevole un radar) e la virata improvvisa prima dell'impatto (hanno virato perché stavano andando addosso proprio alla Abruzzo?), con il giallo delle comunicazioni radio in inglese.

L'altro è il ritardo nei soccorsi. Sono andati tutti dalla Abruzzo, ma possibile che nessuno abbia pensato all'altra nave? Perché il comandante della Abruzzo, pur parlando di una bettolina, l'aveva detto di essere stato urtato da un'altra nave.
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ATEK
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Re: Moby Prince

Messaggio da ATEK »

Non dimenticherò mai quel giorno. Leggendo le carte ho notato vari errori.Uno su tutti l'Agip. Avete letto quando l'Agip è entrata in rada?
Ci sono versioni diverse,ma io so che ero in ufficio con la radio accesa,mi arrivò una chiamata,credo tra 17:00 alle 18:00. Richiesta da parte dell'Agip di un battello per la mattina del giorno dopo,motivo portare a terra personale di bordo. Chiamata registrata su un brogliaccio,e inviata via chiamata telefonica ai Battellieri. Badate bene il tutto nello stesso giorno della tragedia. Il punto è che cazzo ci faceva in pieno giorno l'Agip in rada in un area vietata? Non era di notte cazzo ma di giorno! Tutti la vedevano e nessuno gli ha detto di uscire dall'area vietata. Capitolo navi "fantasma" Gallant cape Breton,che sembra avesse cambiato nome proprio usando Theresa. Ma ce ne erano altre 3. Grande movimento da parte americana di elicotteri che andavano a prendere armi dalle navi per portarle a Camp Darby. Come grandi movimenti a terra su carri ferroviari. L'incidente. Ho una mia tesi. Una Bettolina si avvicina all'Agip (per cosa non mi interessa) una manovra avventata fa si che la bettolina entra in collisione con l'Agip (incendio a bordo) la Breton,Theresa e le altre navi logicamente si allontanano, ma facendo queste manovre (ricordiamo che il Moby era nella rotta x la Sardegna), secondo me il Moby seguendo la rotta precisa si trovo' davanti queste navi che si allontanavano. Il Comandante Chessa viro' per non andare in collisione con le navi Americane in movimento. Non si vedeva l'Agip causa fumo dell'incendio. Il Comandante era su una rotta sicura,non poteva prevedere il movimento delle altre navi, ma poco dopo vede la grande sagoma dell'Agip. Vira tutta a sx ma è troppo tardi. Il Comandante Agip da l'allarme DOPO LO SCONTRO CON IL MOBY. Parla di una bettolina....è meglio che mi fermi qua.
Essere se stessi in un mondo che cerca continuamente di cambiarti è la più grande delle conquiste.

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Re: Moby Prince

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Plinio
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Re: Moby Prince

Messaggio da Plinio »

Ma poi porca puttana, anche i due ormeggiatori, come fanno a dire che il mozzo disse che erano tutti morti quando CI SONO DELLE REGISTRAZIONI RADIO UFFICIALI con le loro voci che dicono che ci sono altri da salvare ? E lo ripetono più volte...
Chissà quali minacce avranno ricevuto.
Mi viene il vomito e la rabbia.

Però o confessano, oppure li arresti per falsa testimonianza dioboia !

È uno scandalo inaccettabile
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Re: Moby Prince

Messaggio da Pippoamaranto87 »

Il 10 aprile di 31 anni fa, nel 1991, a poche centinaia di metri dalla costa di Livorno si verificò il disastro del Moby Prince. Nella collisione tra il traghetto e una petroliera, persero la vita 140 persone. Oggi i familiari delle vittime, raggruppati nelle associazioni "140 Familiari delle Vittime del Moby Prince" e "10 Aprile", continuano a cercare risposte sulla strage. In occasione dell'anniversario i familiari affermano: "Non dimenticare serve a mantenere accesa la memoria storica ed a combattere per la verità e giustizia. La strage del Moby Prince è passata nella memoria collettiva come un banale incidente: la collisione tra un traghetto e una petroliera per una nebbia improvvisa e altri errori e sono serviti 27 anni per spazzare via la melma putrida di verità preconfezionate". Dai familiari, fiducia nel lavoro della nuova Commissione Parlamentare di Inchiesta, presieduta da Andrea Romano. Moby Prince 31esimo anniversario, le celebrazioni a Livorno Sindaco Salvetti: "Spingere con forza alla ricerca della verità" "L’allarme che mi arriva intorno alle 23, la corsa verso l’andana degli anelli gli occhi impauriti di Loris Rispoli che abbraccia la madre e quelli smarriti del mozzo Alessio Beltrand appena tratto in salvo. L’uscita in mare sul rimorchiatore che fa lo slalom nel mare in fiamme intorno all’Agip Abruzzo, gli oblò rosso fuoco che spiccano sul Moby tutto nero che procede per inerzia a sud di Livorno e poi la fiamma ossidrica usata per aprire un varco nel relitto distrutto riportato a banchina i lenzuoli bianchi sopra le vittime e poi uno, dieci, trenta cortei per le strade di livorno con i nomi letti e le rose in mare. Sono queste le immagini che io ho ben impresse nella mente che tratteggiano il mio pensiero e l’esperienza vissuta direttamente. Immagini che ho rivisto nitidamente nella mia testa ieri sera quando preparavo l’intervento per l’anniversario numero 31 e che voglio condividere con voi. Oggi, dopo due anni in cui il Covid ha limitato lo svolgersi delle iniziative per ricordare la più grande tragedia della marineria civile italiana, torniamo in presenza, torniamo tutti insieme per continuare il percorso che ha visto la comunità livornese unità alle comunità di tutte le città coinvolte nel dramma del Moby prince per utilizzare la leva del ricordo e della memoria per spingere con forza alla ricerca della verità definitiva e della giustizia purtroppo tardiva. Oggi ci ritroviamo qui, ancora senza Loris Rispoli la persona che in questi 30 anni più di tutti si è impegnato per non far dimenticare ciò che è accaduto il 10 aprile 1991. Ieri pomeriggio siamo andati a trovarlo a casa sua, è stata un’emozione incredibile che rende tutto quello che sto vivendo in questo giorno ancora più toccante ed emozionante, gli occhi di Loris erano gli stessi di sempre, con un misto di sgomento e rabbia ma anche di speranza e fiducia. Negli sguardi che ci siamo scambiati con Loris ma anche nel rapporto con Nicola Rossetti e con tutti voi che siete qui dobbiamo trovare la forza che ci permette di non cedere di un centimetro nel chiedere e impegnarsi per far dare risposte definitive la dove risposte definitive non ci sono state. In questo senso, quando i decenni che passano sono come una fitta nebbia che avvolge tutta la vicenda, c’è il lavoro della commissione parlamentare che mi dicono stia procedendo in maniera proficua. Quella commissione è partita dalla tentazione di attribuire la responsabilità a chi non c’era più, al comandante Ugo Chessa e all’equipaggio. Questa irresponsabile tentazione si incrociava con l’incapacità tecnica di vedere le cose che oggi invece possiamo capire. Le registrazioni delle comunicazioni radio di quella notte furono trascritte solo in parte. Ora è cominciato il loro trasferimento digitale. E’ stato scelto di seguire un metodo di grande concretezza, senza inseguire le piste più fantasiose, per quanto legittime. E dunque si è puntato su l’ascolto dei nastri, le foto satellitari, e le indagini sulla esplosione. E’ stata coinvolta una società di ingegneristica di Fincantieri, per fare una ricostruzione della dinamica della collisione sulla base dei dati di cui disponiamo. E si spera che entro l’estate si possa arrivare a ricostruzioni degne di tal nome. Noi tutti nel frattempo siamo qua, forti della certezza che la nebbia dei decenni che passano la faremo diradare con l’impegno, l’attenzione, il ricordo e la memoria". Così il sindaco Livorno Luca Salvetti nella Sala del Consiglio Comunale, nel trentunesimo anniversario della tragedia del Moby Prince, la più grande della navigazione italiana che si consumò nella terribile notte del 10 aprile 1991 a poche centinaia di metri dalla costa di Livorno. Anche quest’anno l’anniversario, ancora senza verità ufficiali, è stato ricordato senza la presenza di Loris Rispoli, il quale in tutti questi anni, come presidente dell’associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince” (una delle due associazioni in prima linea per la ricerca della verità, insieme all’associazione “10 Aprile” guidata da Angelo Chessa), ha incessantemente cercato risposte sul drammatico accaduto. Sia il sindaco Luca Salvetti che il vicepresidente dell'associazione “140 Familiari delle vittime del Moby Prince”, durante la cerimonia in Fortezza Nuova, hanno ricordato e salutato Loris Rispoli che da casa ha seguito tutte le celebrazioni. La giornata del trentunesimo anniversario è stata scandita da tanti momenti, ognuno con un profondo significato simbolico. La mattina si è aperta con alle ore 11.00 in Fortezza Nuova deposizione di una corona al Monumento in ricordo delle Vittime” Koningin Juliana” realizzato alcuni anni fa dall’artista Federico Cavallini: un cubo in ferro da imbarcazione battuto simbolicamente sui lati con strumenti da demolizione. L'effetto creato è quello pugni battuti dall’interno della nave. I "bozzi" sono 140 così come le vittime della tragedia e come le piantine bianche dell’attigua aiuola, il “giardino della memoria” del Moby Prince. All'evento hanno partecipato il sindaco Luca Salvetti, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, il senatore Luigi De Falco, il consigliere regionale Francesco Gazzetti, Nicola Rosetti presidente dell'associazione “140 Familiari delle vittime del Moby Prince”, le autorità civili e militari al completo e i familiari delle vittime. alle ore 12.00 in Cattedrale funzione religiosa officiata dal vescovo Simone Giusti; alle ore 14.30 a Palazzo Comunale, in Sala Consiliare, cerimonia con il saluto del sindaco Luca Salvetti ai familiari, ai rappresentanti delle istituzioni e alle Delegazioni dei Comuni partecipanti. I cittadini hanno potuto seguire la cerimonia in diretta streaming, sul canale YouTube “Consiglio Comunale Livorno”.Sono intervenuti il deputato Andrea Romano Presidente della commissione di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince, il senatore Luigi De Falco, il presidente dell'associazione “140 Moby Prince” Nicola Rossetti, Angelo Chessa presidente onorario dell'associazione “10 aprile” e Luchino Chessa, 15 rappresentanti di Comuni italiani che hanno avuto vittime nella tragedia del Moby Prince, due rappresentanti dell'Associazione “Il mondo che vorrei” (associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio), le istituzioni politiche e militari cittadine, il consigliere regionale Francesco Gazzetti, i deputati Francesco Berti e Manfredi Potenti. Tutte le istituzioni citate hanno partecipato agli eventi dell'intera giornata. I familiari delle vittime hanno assistito alla cerimonia nella Sala del Consiglio Comunale e in Sala Cerimonie dove è stato allestito un maxischermo. alle ore 16.30 lungo corteo da piazza del Municipio al Porto, con i gonfaloni di tutti i Comuni presenti, percorrendo viale Avvalorati, piazza della Repubblica, via Grande fino all’Andana degli Anelli all’interno del Porto Mediceo; alle ore 17.00 all’Andana degli Anelli deposizione di un cuscino di rose donato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di una corona di alloro presso la lapide che riporta tutti i nomi delle vittime. Lettura dei nomi dei 140 morti, eseguita quest'anno dal sindaco Luca Salvetti, dal consigliere regionale Francesco Gazzetti, da Nicola Rosetti, da Angelo e Luchino Chessa e Sergio Romboni. La cerimonia si è conclusa con il lancio in mare di 31 rose rosse, una per ogni anno trascorso dalla notte del 10 aprile 1991. Alle ore 18, alla Goldonetta (via Enrico Mayer) è stato rappresentato“M/T Moby Prince 3.0”, uno spettacolo teatrale che ripercorre in 70 minuti la tragedia del traghetto incendiato e le successive vicende processuali. Ha introdotto la vicesindaca Libera Camici e i rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime “140” e “Associazione Aprile” Nicola Rosetti e il figlio di Ugo Chessa, Luchino. Gli autori di “M/T Moby Prince 3.0” sono Francesco Gerardi e Marta Pettinari, recitano Lorenzo Satta e Alessio Zirulia, la regia è di Federico Orsetti, produzione “Grufo e Grufo” e “La Nave Europa” in collaborazione con Teatro Nazionale di Genova e con il patrocinio della Regione Toscana. Due giovani attori che all’epoca dei fatti non erano ancora nati si alternano sul palco per raccontare l’incidente dal punto di vista di chi era a bordo del traghetto. Attraverso una serie di monologhi incrociati alternati a materiali d’archivio e ricostruzioni in 3D, a parlare sono vite comuni, ricordi dei testimoni, documenti ufficiali. Un atto unico che non racconta solo le vicende umane, ma si addentra nelle contraddizioni della fase processuale, nelle tante lacune emerse nella ricostruzione dell’incidente e negli interrogativi aperti dalla recente Commissione Parlamentare d’Inchiesta. Rappresentato per la prima volta al Goldoni nel 2006, lo spettacolo ha fatto il giro dei principali teatri italiani, tra cui il Piccolo Teatro di Milano/Teatro d’Europa, il Teatro Stabile di Torino, l’Arena del Sole di Bologna. Nel 2021 è stato realizzato questo nuovo allestimento con un testo radicalmente rivisto e aggiornato, e due nuovi interpreti. Alle ore 21.15 nella Chiesa dei Salesiani(viale Risorgimento 77) concerto in memoria delle vittime eseguito da EstrOrchestra - Coro Rodolfo Del Corona (Barbara Marchetti soprano, Luca Stornello direttore del coro, Chiara Morandi direttore).


Link: https://www.gonews.it/2022/04/10/moby-p ... i-livorno/
E non ci interessa dove giocherai alza gli occhi e ci saremo noi 🇱🇻
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