Brescia-LIVORNO 13 marzo 2005

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Brescia-LIVORNO 13 marzo 2005

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Tre rigori al Rigamonti: padroni di casa in vantaggio con Caracciolo, poi Doga, Protti e Danilevicius firmano il colpo amaranto. Espulso Di Biagio

BRESCIA, 13 marzo 2005 - Per il Brescia ora si fa davvero dura. Al termine di una partita di ricca di polemiche e colpi di scena, la squadra di Cavasin cede il passo al Livorno, che espugna 3-2 il Rigamonti e sale a quota 35 punti, nelle zone più tranquille della classifica. E’ la nona sconfitta interna per la squadra di Cavasin, chiamata a giocare in un ambiente non facile dopo lo strano addio di Adani e Guana e le contestazioni dei tifosi.

Eppure, per i lombardi, le cose si mettono subito bene. Dopo 16’ di gioco, Di Biagio è trattenuto da Grandoni in area e Ayroldi decreta un rigore piuttosto netto. Caracciolo non è impeccabile nella trasformazione, ma un rimpallo fortunato su Amelia manda il pallone sotto la traversa per l’1-0. Forte del vantaggio, il Brescia gestisce senza troppi affanni il risultato fino all’intervallo. Sculli e soprattutto Mannini, schierati in tandem alle spalle di Caracciolo, creano problemi agli amaranto, che lasciano in panchina i fratelli Lucarelli, in non perfette condizioni. Protti e Danilevicius, che formano la coppia d’attacco toscana, per 45’ non trovano la giusta intesa e non pungono eccessivamente.

Nella ripresa, però, Cavasin decide di arretrare Di Biagio (impiegato a centrocampo nel primo tempo) e di farne il quarto difensore biancoblù. Una mossa che permette al Livorno di aumentare la pressione e gli effetti si vedono immediatamente. Al 6’ Balleri lancia profondo per la testa di Danilevicius, che di sponda pesca l’inserimento di Doga: Castellazzi vede il pallone del pareggio passargli tra le gambe. L’episodio che cambia la partita, però, arriva al 24’. Un lancio di Passoni trova Danilevicius, che vince un contrasto regolare con Castellazzi in uscita; la palla torna al lituano, il cui tiro è sfiorato da Di Biagio, proteso nell’intervento alla disperata, e si perde sul fondo. Petto? Braccio? Difficile stabilirlo, ma Ayroldi non ha dubbi e assegna il rigore, espellendo il giocatore del Brescia, che contesta vivacemente. Protti dal dischetto non sbaglia e un quarto d’ora dopo Danilevicius fa tris.

Nel finale, l’arbitro fischia il terzo penalty della partita, regalandolo ai padroni di casa per una manina appoggiata da Alessandro Lucarelli sulla pancia di Caracciolo. L’Airone si fa parare da Amelia il tiro dagli undici metri, ma sulla respinta è lesto a firmare il 10° centro in campionato, per il definitivo 2-3. Il Brescia ora è nei guai, fermo a 26 punti: il Siena lo ha raggiunto al penultimo posto.


Link: https://www.gazzetta.it/Calcio/Squadra/ ... orno.shtml


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