Cile-Urss, quella partita farsa nello stadio dei desaparecidos

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Cile-Urss, quella partita farsa nello stadio dei desaparecidos

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Cile-Urss, quella partita farsa nello stadio dei desaparecidos
di Luigi Panella

Il 21 novembre del 1973 è fissato lo spareggio tra le due nazionali per l’accesso ai campionati del mondo in Germania. A Santiago, da due mesi, ha preso il potere con un golpe Augusto Pinochet e i sovietici decidono, per protesta, di non presentarsi. La partita, però, si gioca lo stesso, con in campo una sola squadra. Perché così vogliono il dittatore e la Fifa

''La tranquillità è totale''. E’ scritto nel rapporto della Fifa, stilato non da due osservatori qualunque, ma da Abilio D’Almeida, un brasiliano che fa da vice all'ormai vecchio presidente Sir Stanley Rous (che di lì a poco cederà il passo a un altro brasiliano, il potentissimo Joao Havelange), e da Helmuth Kaeser, uno svizzero che ricopre la carica di segretario generale.

"Tranquilltà totale". Eppure lo Stadio Nacional di Santiago del Cile è diventato una immensa prigione dove mandare chi non la pensa come Augusto Pinochet: da pochi giorni comanda lui, da pochi giorni in Cile c'è una dittatura militare. "Tranquillità totale", la partita si può regolarmente giocare sul suolo cileno. E mentre gli inviati della Fifa lo affermano, con loro davanti ai giornalisti c'è Patricio Carvajal, un ammiraglio che di Pinochet è ministro della Difesa. La partita, che deve assegnare uno dei 16 posti per il Mondiale del 1974 in Germania Ovest, è Cile-Unione Sovietica. Quel rapporto della Fifa - anche se ancora in pochi se lo immaginano - è il lasciapassare per una delle più grandi farse della storia del calcio.

Giorno fissato, 21 novembre. Stadio Nacional. Ma qui bisogna riavvolgere il nastro, perché è una storia con mille sfaccettature. La prima è il regolamento, che prevede uno spareggio tra vincente del gruppo 9 europeo (appannaggio dell'Unione Sovietica sulla Francia immediatamente precedente all'era Platini, e sull'Eire), e il gruppo 3 del Sudamerica. Solo che definirlo gruppo... Il Venezuela si è ritirato, di fatto restano Cile e Perù. I peruviani sembrerebbero più forti: hanno disputato un grande Mondiale tre anni prima e quella squadra è più o meno la stessa che nel 1975 conquisterà la Coppa America togliendosi lo sfizio di andare a vincere 3-1 al Maracanà contro il Brasile.

In effetti il Perù vince a Lima 2-0, ma il Cile restituisce nella stessa misura a Santiago. Spareggio a Montevideo, la Roja vince 2-1: è il 5 agosto, in Cile il presidente è Salvador Allende, resta poco più di un mese di democrazia. Quando invece deve disputarsi la prima gara dell’altro spareggio, il 26 settembre a Mosca, in Cile la libertà è già un ricordo. Preparare una partita di calcio in una situazione del genere non è una cosa semplice, ci sono perquisizioni di tutto e di tutti. "Ci facevano passare solo perché vedevano la borsa della nazionale di calcio", racconterà il difensore Eduardo Herrera.

I cileni in Unione Sovietica ci vanno, ma della partita non esiste mezza immagine filmata. La Guerra Fredda vive uno dei punti massimi, e la strategia americana contro il primo governo marxista dell'America Latina e a favore del Golpe è evidente. Lo risulterà ancora più in futuro quando saranno desecretati dei documenti della Nsa (National security agency) che faranno ulteriore chiarezza suo ruolo dell'amministrazione Nixon. Il segretario generale del Pcus, Leonid Breznev, dal canto suo è categorico: niente trasmissione in tv della partita.

Finisce 0-0. Cronache scarne parlano di un dominio dell'Urss (non a caso vicecampione d'Europa), ma i cileni sembra la facciano franca grazie a un arbitro brasiliano Armando Marques, etichettato come fervente anticomunista. Secondo round il 21 novembre, e Breznev stavolta è ancora più deciso. Si giochi, ma solo su campo neutro in Germania Ovest. Non sarebbe una novità, ci sono altri spareggi per andare alla fase finale del mondiale 1974 e si giocano entrambi nella nazione che la ospiterà. Uno è Svezia-Austria, vinto dai primi in un clima polare al limite delle possibilità umane. L'altro è Jugoslavia-Spagna, e qui la spuntano i Plavi. Europa Orientale ben rappresentata: oltre ai balcanici si sono qualificate anche Bulgaria e Germania Est. Tutte nazionali al fianco dell'Urss nella richiesta di campo neutro.

Ma niente da fare. "Tranquillità totale" per quelli della Fifa. Eppure sugli spalti ci sono migliaia di oppositori del regime controllati dai militari. "Ma visitarono solo il campo, a noi ci guardarono da lontano", ricorderà Gregorio Mena Barrales, all'epoca governatore socialista di Puente Alto. La partita a Santiago è dunque confermata. È a questo punto che dalla parte sovietica c'è la decisione irrevocabile. Non si parte per il Cile. Appare chiaro quale sarà la squadra qualificata. Basterebbe una vittoria a tavolino, ma serve una firma sulla farsa. Squadre in campo quindi. Anzi, squadra in campo. C'è anche l'arbitro, di 'parte'. È il cileno Rafael Hormazábal. Fischia l'inizio, poi pochi ma interminabili secondi. La palla la toccano parecchi giocatori cileni fino a quando arriva a Caszely: idee comuniste dichiarate. Non sarà lui a mettere la palla in rete, anzi vorrebbe scagliarla via. Poi decide di porgerla a Francisco Valdes, il capitano che è anche un militante di sinistra.

Tutto secondo copione. La palla che entra in porta, il fischio finale, l'amichevole a seguire con il Santos da dare in pasto alla gente che si è prestata alla farsa. Una squadra brasiliana, anche qui non è un caso: anche in Brasile c'è una dittatura militare che dura da tempo. Caszely sarà l'unico a non stringere la mano a Pinochet prima della partenza per la Germania e diventerà il capro espiatorio per l'esito fallimentare della spedizione. I cileni sono nel girone contro gli ingiocabili tedeschi dell'Ovest (1-0, decide una rete del maoista Paul Breitner, espulso proprio Caszely), ma non vengono a capo neanche della modesta Australia e della DDR. Ironia della sorte, eliminati proprio da un giocatore e da un paese comunista.


https://www.repubblica.it/dossier/sport ... 9-P5-S4-T1
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19=L=15
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Re: Cile-Urss, quella partita farsa nello stadio dei desaparecidos

Messaggio da 19=L=15 »

Muore giovane chi è caro agli dei

www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/amer ... V0IA%3D%3D


Cmq anche OT (ma penso ci possa stare) di Victor Yara, sparito in quello stadio di merda, posto questa:



E i testi di queste due che lo citano (i video si trovano facile)

U2 one tree hill



We turn away
To face the cold
Enduring chill
As the day begs
The night for mercy love

A sun so bright
It leaves no shadows
Only scars
Carved into stone
On the face of earth

The moon is up
And over One Tree Hill
We see the sun
Go down in your eyes

You run like a river
On like a sea
You run like a river
Runs to the sea

And in the world
A heart of darkness
A fire zone
Where poets speak their heart
Then bleed for it

Jara sang his song
A weapon
In the hands of one
Though his blood still cries
From the ground


It runs like a river
Runs to the sea
It runs like a river
To the sea

I don't believe
In painted roses
Or bleeding hearts
While bullets
Rape the night
Of the merciful, ah

I'll see you again
When the stars
Fall from the sky
And the moon
Has turned red
Over One Tree Hill

We run like a river
Runs to the sea
We run like a river
To the sea

And when it's raining
Raining hard
That's when the rain will
Break my heart

Raining, raining
In the heart
Raining in your heart
Raining, raining
To your heart
Raining, raining

Raining, raining
To your heart
Raining ooh, ooh
To your heart
To the sea

Oh, great ocean
Oh, great sea
Run to the ocean
Run to the sea



The clah Washington bullets


Oh! Mama, Mama look there!
Your children are playing in that street again
Don't you know what happened down there?
A youth of fourteen got shot down there
The Kokane guns of Jamdown Town
The killing clowns, the blood money men
Are shooting those Washington bullets again

As every cell in Chile will tell
The cries of the tortured men
Remember Allende, and the days before,
Before the army came
Please remember Victor Jara,
In the Santiago Stadium,
Es verdad - those Washington Bullets again


And in the Bay of Pigs in 1961,
Havana fought the playboy in the Cuban sun,
For Castro is a color,
Is a redder than red,
Those Washington bullets want Castro dead
For Castro is the color...
...That will earn you a spray of lead

For the very first time ever,
When they had a revolution in Nicaragua,
There was no interference from America
Human rights in America

Well the people fought the leader,
And up he flew...
With no Washington bullets what else could he do?

'N' if you can find a Afghan rebel
That the Moscow bullets missed
Ask him what he thinks of voting Communist...
...Ask the Dalai Lama in the hills of Tibet,
How many monks did the Chinese get?
In a war-torn swamp stop any mercenary,
'N' check the British bullets in his armory
Que?
Sandinista!


E già che oggi ciò anche un po' di tempo per ciottola', anche questo che è un CD di manifesto libri di una ventina di anni fa curato da Daniele Sepe che è tanta tanta roba
Ciò sempre anche il booklet interno ma non ora non qui:
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"Bandera" amaranto, stretta in fronte, carica di dolor, ma terrà sempre fronte
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