Re: Europei
Inviato: mar 13 lug 2021, 11:33

Mastacchi ...il glorioso labronico nick mi ricorda due cose..la prima è quella della casa dove nacque e visse la prima infanzia mi pa'..credo all'allora civico 10 ....la seonda.. la pallonata che presi nei trascorsi giovanili anni 60 durante un campionato juniores nell' omonimo campo all otto di una fredda mattina invernale con terreno motoso e pallone di ignorante cuoio reso ancor più pesante dalla mota stessamastacchi ha scritto: ↑mar 13 lug 2021, 9:22 detto che erano anni che la nazionale un mi divertiva come mi ha divertito in alcune partite dell'europeo, bisogna però ammettere che con austria (ir go' loro in forigio'o di millimetri), spagna (meritavano loro) e anche inghilterra (meritavamo noi) il "fattore c" è stato determinante.
riconosco e ammiro il miracolo sportivo di mancini, mi piacerebbe che si volasse più bassi, ma purtroppo la retorica fa presto a impossessarsi dei valori sportivi: ed è un vero peccato!
digressione sull'inno (scusate, sarò un po' palloso!), rivolta soprattutto al compagno (anche di agnosticismo!) ateo (che leggo sempre con piacere e divertimento!): l'inno un m'è mai garbato, dal punto di vista musicale e da quello del testo. eppure l'ha scritto un certo mameli, ventenne sceso dal regno di sardegna a difendere la repubblica romana dal fellone pio ix, scappato a gaeta dopo l'insurrezione popolare, e dalle potenze della restaurazione. mameli cadde da aiutante di garibaldi difendendo roma dai francesi accorsi in difesa del papa, così come un mese prima "il gatto" bartelloni e i suoi avevano difeso Livorno dagli austriaci. ogni anno a roma in giugno e luglio, il periodo in cui la resistenza (non un esercito, ma un nucleo di volontari con il sostegno della popolazione: la cosa più vicina alla resistenza contro il nazifascismo, forse una sua progenitrice...) difese la repubblica, si raccontano la storia e le storie di chi c'era, di chi ci ha lasciato la pelle, di chi poi ha lasciato la sua testimonianza.
ho avuto la fortuna di ascoltarne parecchie, di queste storie: l'inno continua a non garbarmi, ma lo rispetto e soprattutto non voglio che se ne impossessino quelli che in quel '49 avrebbero sparato a mameli e a bartelloni! anche se un mi garba, l'inno è roba mia, nostra, del popolo della resistenza, di chi combattè i papi e i potenti. non è poco!