Re: Occhi a bove
Inviato: sab 18 mar 2023, 12:24
162° Anniversario dell'Unità d'Italia, dichiarazione del Presidente Meloni
17 Marzo 2023
Oggi l’Italia celebra la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, le fondamenta robuste sulle quali la nostra comunità si erge e dalle quali essa prende ispirazione.
Il 17 marzo di 162 anni fa iniziava il cammino dell’Italia come Stato unitario e si realizzava l’auspicio di un giovane genovese, visionario e ribelle, come Goffredo Mameli: poter vedere gli italiani non più “calpesti e derisi” e “divisi”, bensì raccolti in “un’unica bandiera”. Il 17 marzo è la solennità nazionale più unificante che abbiamo e nel corso della quale siamo chiamati a ricordare le ragioni del nostro stare insieme. Perché, come ha spiegato Ernest Renan, la Nazione è una “grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e di quelli che ancora siamo disposti a compiere”.
Questa è la sfida che abbiamo davanti, è l’impegno che dobbiamo onorare ogni giorno: riannodare i fili di ciò che ci unisce e riscoprirci una comunità. Solo così possiamo liberare le migliori energie della Nazione e dimostrare che nessuna meta è preclusa all'Italia.
Buon 17 marzo a tutti gli italiani!
https://www.governo.it/it/articolo/162- ... loni/22115
Joseph Ernest Renan
Joseph Ernest Renan (Tréguier, 28 febbraio 1823 – Parigi, 2 ottobre 1892) è stato un filosofo, filologo, storico delle religioni e scrittore francese.
Famoso per la sua definizione di nazione data nel suo discorso Qu'est-ce qu'une nation? ma anche per i suoi contributi in storia delle religioni, soprattutto in quanto autore della popolare Vie de Jésus (Vita di Gesù), primo volume dell'Histoire des Origines du Christianisme.
Teorico della razza ariana, affermò il primato della razza indoeuropea, celebrando l'eccezionalità degli ebrei come nucleo etnico parte delle "grandi razze civilizzate".
https://it.wikipedia.org/wiki/Ernest_Renan
Il bello è che questo vì comunque, nonostante fosse un antidemocratico dell'Ottocento, c'aveva una visione della nazione meno fascista e razzista di quella che c'ha chi sta a destra oggi.
17 Marzo 2023
Oggi l’Italia celebra la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, le fondamenta robuste sulle quali la nostra comunità si erge e dalle quali essa prende ispirazione.
Il 17 marzo di 162 anni fa iniziava il cammino dell’Italia come Stato unitario e si realizzava l’auspicio di un giovane genovese, visionario e ribelle, come Goffredo Mameli: poter vedere gli italiani non più “calpesti e derisi” e “divisi”, bensì raccolti in “un’unica bandiera”. Il 17 marzo è la solennità nazionale più unificante che abbiamo e nel corso della quale siamo chiamati a ricordare le ragioni del nostro stare insieme. Perché, come ha spiegato Ernest Renan, la Nazione è una “grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e di quelli che ancora siamo disposti a compiere”.
Questa è la sfida che abbiamo davanti, è l’impegno che dobbiamo onorare ogni giorno: riannodare i fili di ciò che ci unisce e riscoprirci una comunità. Solo così possiamo liberare le migliori energie della Nazione e dimostrare che nessuna meta è preclusa all'Italia.
Buon 17 marzo a tutti gli italiani!
https://www.governo.it/it/articolo/162- ... loni/22115
Joseph Ernest Renan
Joseph Ernest Renan (Tréguier, 28 febbraio 1823 – Parigi, 2 ottobre 1892) è stato un filosofo, filologo, storico delle religioni e scrittore francese.
Famoso per la sua definizione di nazione data nel suo discorso Qu'est-ce qu'une nation? ma anche per i suoi contributi in storia delle religioni, soprattutto in quanto autore della popolare Vie de Jésus (Vita di Gesù), primo volume dell'Histoire des Origines du Christianisme.
Teorico della razza ariana, affermò il primato della razza indoeuropea, celebrando l'eccezionalità degli ebrei come nucleo etnico parte delle "grandi razze civilizzate".
https://it.wikipedia.org/wiki/Ernest_Renan
Il bello è che questo vì comunque, nonostante fosse un antidemocratico dell'Ottocento, c'aveva una visione della nazione meno fascista e razzista di quella che c'ha chi sta a destra oggi.