Re: Livorno Popolare
Inviato: gio 23 dic 2021, 22:52
Leggo con interesse i messaggi di Zabajones e Coerente su Lebowsky perché mi sento ideologicamente vicino a quel modello non solo di calcio, ma anche di tifo. Di tifo, attenzione, perché per quello che leggo è un tifo diverso, molto più sportivo, sicuramente diverso da quello che si è scagliato contro i nostri giocatori disperati per l'eliminazione all'ultimo minuto con il Cenaia dopo una gara dove, senza ricambi, avevano speso fino all'ultima goccia di sudore. Voglio ricordare l'episodio perché il calcio popolare è anche questo: un calcio diverso dentro e fuori dal campo. Coerente e company mi correggano se sbaglio.
A settembre non aderii a LP, pur approvandone i principi. Motivai la posizione, credo con chiarezza, concordando su molti degli aspetti esposti da Lenny: senza un imprenditore, la forza economica della società sarebbe stata limitata e questo avrebbe contrastato con la volontà di una piazza che negli ultimi anni era stata bastonata a sangue e voleva riemergere ASSAPORANDO FINALMENTE LA GIOIA DELLA VITTORIA. Con molta onestà, Bruciati (persona realmente di spessore) aveva chiarito quali sarebbero stati gli obiettivi principali da perseguire, obiettivi che avrebbero permesso di gestire una società seria, a carattere popolare, economicamente equilibrata e indirizzata alla costruzione di un settore giovanile. Ricordo un messaggio importante, non so se in MP, dove fece l'esempio che in una certa situazione, dovendo scegliere, era preferibile fare un investimento nel settore giovanile piuttosto che i famosi "foi".
Compresi che l'immediato entusiasmo raccolto anche nel forum sarebbe svanito dopo le prime delusioni. L'esempio di cui sopra, della partita con il Cenaia (cito quella partita perché fu veramente una stronzata offendere gli stessi giocatori che ora osanniamo quando vengono esultanti alla cancellata) è perfettamente calzante.
Occorreva un imprenditore, uno "serio", visto che di quelli che "ridono" ne avevamo avuti fin troppi. L'abbiamo trovato e teniamocelo stretto, anche se credo che dietro di lui ci sia un'eminenza grigia che forse avrebbe trovato meno consensi se si fosse mostrata in modo ufficiale (io sarei stato uno di quegli oppositori)
Quello che dice Piazza è vero: a parte quei pochi che qui ribadiscono e correttamente spiegano il loro dissenso dell'epoca, un dissenso molto simile al mio, tanti parrucconi, chiamiamoli così, tanta gente di "impronta aziendalistica" erano contrari "ideologicamente" a LP e ora toccano il cielo con un dito osannando Toccafondi (e Bandecchi).
E' giusto osannare, badate bene, non dico di no, anche se mi riesce male farlo con il fascista, ma mi dà un po' noia che lo facciano quegli elementi lì.
E' anche vero, però, che in un certo periodo nel forum il clima di ostilità nei confronti dei detrattori di LP era talmente pesante da sfiorare l'offesa.
Alla fine, discussi con uno di questi (non ricordo il nome) per l'ennesimo attacco denigratorio e mistificatore nei confronti di Lenny.
Occorre equilibrio, anche se essere tifosi talvolta rende difficile trovarlo.
A settembre non aderii a LP, pur approvandone i principi. Motivai la posizione, credo con chiarezza, concordando su molti degli aspetti esposti da Lenny: senza un imprenditore, la forza economica della società sarebbe stata limitata e questo avrebbe contrastato con la volontà di una piazza che negli ultimi anni era stata bastonata a sangue e voleva riemergere ASSAPORANDO FINALMENTE LA GIOIA DELLA VITTORIA. Con molta onestà, Bruciati (persona realmente di spessore) aveva chiarito quali sarebbero stati gli obiettivi principali da perseguire, obiettivi che avrebbero permesso di gestire una società seria, a carattere popolare, economicamente equilibrata e indirizzata alla costruzione di un settore giovanile. Ricordo un messaggio importante, non so se in MP, dove fece l'esempio che in una certa situazione, dovendo scegliere, era preferibile fare un investimento nel settore giovanile piuttosto che i famosi "foi".
Compresi che l'immediato entusiasmo raccolto anche nel forum sarebbe svanito dopo le prime delusioni. L'esempio di cui sopra, della partita con il Cenaia (cito quella partita perché fu veramente una stronzata offendere gli stessi giocatori che ora osanniamo quando vengono esultanti alla cancellata) è perfettamente calzante.
Occorreva un imprenditore, uno "serio", visto che di quelli che "ridono" ne avevamo avuti fin troppi. L'abbiamo trovato e teniamocelo stretto, anche se credo che dietro di lui ci sia un'eminenza grigia che forse avrebbe trovato meno consensi se si fosse mostrata in modo ufficiale (io sarei stato uno di quegli oppositori)
Quello che dice Piazza è vero: a parte quei pochi che qui ribadiscono e correttamente spiegano il loro dissenso dell'epoca, un dissenso molto simile al mio, tanti parrucconi, chiamiamoli così, tanta gente di "impronta aziendalistica" erano contrari "ideologicamente" a LP e ora toccano il cielo con un dito osannando Toccafondi (e Bandecchi).
E' giusto osannare, badate bene, non dico di no, anche se mi riesce male farlo con il fascista, ma mi dà un po' noia che lo facciano quegli elementi lì.
E' anche vero, però, che in un certo periodo nel forum il clima di ostilità nei confronti dei detrattori di LP era talmente pesante da sfiorare l'offesa.
Alla fine, discussi con uno di questi (non ricordo il nome) per l'ennesimo attacco denigratorio e mistificatore nei confronti di Lenny.
Occorre equilibrio, anche se essere tifosi talvolta rende difficile trovarlo.