Sempre ravanando nei bussoli dei tempi più recenti, ne cito un altro:
Federico
VIVIANI
Accolto in pompa magna per i suoi trascorsi giovanili alla Roma, dove Luis Enrique lo aveva lanciato come titolare, salvo poi murarlo in panchina, nonché per la sua conclamata abilità nei calci di punizione, arriva a Livorno dopo un anno completamente fermo alla Spal. Doveva essere il regista, l'uomo di qualità in mezzo al campo, invece si rivela una bitta piantata nell'erba, per scomodare un paragone utilizzato a suo tempo dal Vasse. Lento, impacciato, palesemente in sovrappeso (e sorvolo sulle voci che giravano), inanella una decina di presenze, con la perla di un rigore sbagliato contro (mi pare) il Cittadella verso fine campionato. Ora è tornato alla Spal, dove non gioca MAI. Fenomeno!
Passo la palla ad altri per la descrizione di altri due fenomeni di quell'annata da antologia, manifesto paradigmatico del perché, a Livorno, non possa esistere il calcio senza Spinelli (

):
Enrico
BRIGNOLA
e Adrian
STOIAN.
