Re: Coronavirus
Inviato: gio 21 ott 2021, 11:01
Interessante articolo su Repubblica che riporto di seguito. Rileva l'aumento dei casi di cui avevo parlato e lo riconduce ai tamponati. Ma sarà veramente così? Stamani ero in farmacia e mi sembra di aver visto rilasciare un attestato di green pass dopo il pagamento di 15 euri. Ma se uno compra il test rapido e gli danno l'attestato, cosa farà lui se risulta positivo? Essendo asintomatico non avrà nessun timore. Si metterà in quarantena? Ho molti, molti dubbi. Gli importerà una sega.
L'esito del tampone deve essere verificato da un ente di controllo, altrimenti è tutta una presa di ulo.
Battiston: "Grazie al Green Pass e ai tanti tamponi scopriamo i casi sommersi"
di Luca Fraioli
Roberto Battiston
Il fisico, esperto di matematica del virus spiega come la "discesa dei casi, dovuta ai vaccini, si sta un po' affievolendo, ma in realtà la risalita è una buona notizia: ci aiuta a identificare persone infette. Li contiamo come dei casi in più, ma li togliamo dal circuito del contagio"
"L'effetto Green Pass è impressionante: ci sta permettendo di individuare i non vaccinati infetti". Roberto Battiston, professore di fisica all'Università di Trento, guarda il grafico che ha appena elaborato al computer: è la curva dei nuovi casi giornalieri. Un andamento che a partire dalla scorsa settimana ha iniziato a mostrare un comportamento anomalo, con i contagi che aumentano e si allontanano dalle previsioni formulate in base ai numeri dei giorni precedenti. "Questa pesca a strascico", spiega Battiston, "sta intercettando un numero di infetti che altrimenti continuerebbero a contagiare. È importantissimo, perché misura in modo oggettivo la presenza dell'epidemia nella popolazione non vaccinata, difende i luoghi di lavoro dall'inserimento di persone contagiose, riduce significativamente l'epidemia nel Paese, perché per la prima volta fa un tracciamento sistematico, non collegato al tracing".
Professor Battiston, cosa sta succedendo?
"Stiamo assistendo a un effetto collaterale dell'obbligo di Green Pass, un effetto molto positivo, ma sul quale non si è riflettuto abbastanza".
Che l'impennata dei casi dipenda dal Green Pass potrebbe sembrare una contraddizione: qual è l'effetto a cui si riferisce?
"L'obbligo di Green Pass per accedere ai posti di lavoro ha spinto centinaia di migliaia di persone non vaccinate a sottoporsi al tampone. Negli ultimi 7 giorni sono stati fatti circa un milione e 800 mila tamponi, una parte ripetuti, in più rispetto alle tre settimane precedenti. Questo ha prodotto un chiaro aumento, valutabile nel 10%, degli infetti rivelati, l'incidenza, rispetto a quelli che ci si attendeva proiettando i dati dei giorni precedenti. Ho calcolato circa 2300 casi in più su un milione di tamponi. È un numero piccolo, dell'ordine del due per mille, ma fa emergere per la prima volta una foto istantanea della diffusione del Coronavirus. Da un giorno all'altro abbiamo avuto una verifica fatta su circa un milione di persone, persone che altrimenti non avremmo mai raggiunto, e questo senza che fosse effettuato un tracing, procedura che tende ad aumentare la percentuale dei positivi rivelati".
Avevamo parlato di un autunno 2021 caratterizzato dal calo delle infezioni dovuta, discesa dovuta alla campagna vaccinale. Questa ripresa verso l'alto cambia lo scenario ottimistico?
"Assolutamente no. È vero che la discesa, dovuta ai vaccini, si sta un po' affievolendo, temporaneamente, proprio per questo fenomeno, ma in realtà la risalita è una buona notizia: ci aiuta a identificare nella popolazione complessiva, soprattutto tra i non vaccinati, le persone che sono "pericolose" in quanto contagiose. Li contiamo come dei casi in più, ma al tempo stesso li togliamo dal circuito del contagio. Anche se per qualche giorno aumenterà il numero dei nuovi positivi, sarà molto grande il beneficio complessivo in particolare per la popolazione dei non vaccinati, dove oggi avviene la gran parte contagio e dove registriamo la maggior parte degli esiti gravi. È un test a tappeto, come fu fatto in Alto Adige con il test antigenico per 350mila persone: nei giorni successivi tutti i parametri dell'epidemia crollarono, perché furono messi in quarantena le poche migliaia di positivi che avrebbero continuato a ignorare di esserlo senza quella operazione e a diffondere il virus".
Alla luce dei dati, l'obbligo del Green Pass si è rivelata la scelta giusta?
"Sì, si tratta di un'ulteriore conferma; non bisogna abbassare la guardia sui luoghi di lavoro. Il tampone per i non vaccinati è uno strumento che mostra diversi vantaggi, perché chi si vaccina non è costretto a farlo, mentre invece chi non si vaccina, può comunque andare a lavorare, se non contagioso. I dati poi ci danno uno spaccato fedele di come l'epidemia si stia muovendo nella società. In teoria, se i sei milioni di non vaccinati facessero tutti un tampone a settimana, l'epidemia si spegnerebbe rapidamente perché individueremmo quelle poche migliaia di infetti attraverso i quali il virus continua a circolare e a riprodursi, e li metteremmo in quarantena".
L'esito del tampone deve essere verificato da un ente di controllo, altrimenti è tutta una presa di ulo.
Battiston: "Grazie al Green Pass e ai tanti tamponi scopriamo i casi sommersi"
di Luca Fraioli
Roberto Battiston
Il fisico, esperto di matematica del virus spiega come la "discesa dei casi, dovuta ai vaccini, si sta un po' affievolendo, ma in realtà la risalita è una buona notizia: ci aiuta a identificare persone infette. Li contiamo come dei casi in più, ma li togliamo dal circuito del contagio"
"L'effetto Green Pass è impressionante: ci sta permettendo di individuare i non vaccinati infetti". Roberto Battiston, professore di fisica all'Università di Trento, guarda il grafico che ha appena elaborato al computer: è la curva dei nuovi casi giornalieri. Un andamento che a partire dalla scorsa settimana ha iniziato a mostrare un comportamento anomalo, con i contagi che aumentano e si allontanano dalle previsioni formulate in base ai numeri dei giorni precedenti. "Questa pesca a strascico", spiega Battiston, "sta intercettando un numero di infetti che altrimenti continuerebbero a contagiare. È importantissimo, perché misura in modo oggettivo la presenza dell'epidemia nella popolazione non vaccinata, difende i luoghi di lavoro dall'inserimento di persone contagiose, riduce significativamente l'epidemia nel Paese, perché per la prima volta fa un tracciamento sistematico, non collegato al tracing".
Professor Battiston, cosa sta succedendo?
"Stiamo assistendo a un effetto collaterale dell'obbligo di Green Pass, un effetto molto positivo, ma sul quale non si è riflettuto abbastanza".
Che l'impennata dei casi dipenda dal Green Pass potrebbe sembrare una contraddizione: qual è l'effetto a cui si riferisce?
"L'obbligo di Green Pass per accedere ai posti di lavoro ha spinto centinaia di migliaia di persone non vaccinate a sottoporsi al tampone. Negli ultimi 7 giorni sono stati fatti circa un milione e 800 mila tamponi, una parte ripetuti, in più rispetto alle tre settimane precedenti. Questo ha prodotto un chiaro aumento, valutabile nel 10%, degli infetti rivelati, l'incidenza, rispetto a quelli che ci si attendeva proiettando i dati dei giorni precedenti. Ho calcolato circa 2300 casi in più su un milione di tamponi. È un numero piccolo, dell'ordine del due per mille, ma fa emergere per la prima volta una foto istantanea della diffusione del Coronavirus. Da un giorno all'altro abbiamo avuto una verifica fatta su circa un milione di persone, persone che altrimenti non avremmo mai raggiunto, e questo senza che fosse effettuato un tracing, procedura che tende ad aumentare la percentuale dei positivi rivelati".
Avevamo parlato di un autunno 2021 caratterizzato dal calo delle infezioni dovuta, discesa dovuta alla campagna vaccinale. Questa ripresa verso l'alto cambia lo scenario ottimistico?
"Assolutamente no. È vero che la discesa, dovuta ai vaccini, si sta un po' affievolendo, temporaneamente, proprio per questo fenomeno, ma in realtà la risalita è una buona notizia: ci aiuta a identificare nella popolazione complessiva, soprattutto tra i non vaccinati, le persone che sono "pericolose" in quanto contagiose. Li contiamo come dei casi in più, ma al tempo stesso li togliamo dal circuito del contagio. Anche se per qualche giorno aumenterà il numero dei nuovi positivi, sarà molto grande il beneficio complessivo in particolare per la popolazione dei non vaccinati, dove oggi avviene la gran parte contagio e dove registriamo la maggior parte degli esiti gravi. È un test a tappeto, come fu fatto in Alto Adige con il test antigenico per 350mila persone: nei giorni successivi tutti i parametri dell'epidemia crollarono, perché furono messi in quarantena le poche migliaia di positivi che avrebbero continuato a ignorare di esserlo senza quella operazione e a diffondere il virus".
Alla luce dei dati, l'obbligo del Green Pass si è rivelata la scelta giusta?
"Sì, si tratta di un'ulteriore conferma; non bisogna abbassare la guardia sui luoghi di lavoro. Il tampone per i non vaccinati è uno strumento che mostra diversi vantaggi, perché chi si vaccina non è costretto a farlo, mentre invece chi non si vaccina, può comunque andare a lavorare, se non contagioso. I dati poi ci danno uno spaccato fedele di come l'epidemia si stia muovendo nella società. In teoria, se i sei milioni di non vaccinati facessero tutti un tampone a settimana, l'epidemia si spegnerebbe rapidamente perché individueremmo quelle poche migliaia di infetti attraverso i quali il virus continua a circolare e a riprodursi, e li metteremmo in quarantena".