Re: L'angolo del clone
Inviato: mar 22 mar 2022, 8:38
Grazie per la testimonianza mastacchi e ti ripeto quello che t’ho già detto: scrivi più spesso.
Caro Mastacchi mi levo il cappello di fronte a quello che hai fatto e che fai. Sporcarsi le mani credo che oltre un atto di generosità sia anche l'unico modo per stare davvero dalla parte della gente senza limitarsi a sparare sentenze a caso.mastacchi ha scritto: ↑mar 22 mar 2022, 8:27 torno fresco fresco da una cittadina polacca di confine, dove c'è uno dei numerosi campi di accoglienza e smistamento di rifugiati ucraini, e giacché il clone m'ha ospitato ner su angolo, ne approfitto un altra volta.
metto in fila le cose che mi sembrano più interessanti:
1) se volete vede' quanto sia pelosa la solidarietà dei governi con gli ucraini, venite a vede': vi costa 50 euri di a/r su cracovia, 50 euri di noleggio auto ar giorno, guasi nulla per mangia' e per dormi'. ma vedrete coi vostri occhi che l'accoglienza di chi scappa da questa guerra è COMPLETAMENTE SULLE SPALLE DEL VOLONTARIATO POLACCO E INTERNAZIONALE. di italiani ho visto la protezione civile (attenzione: i volontari, no quelli di mestiere) e mediterranea (sì, quella che raccatta i profughi in mare li accoglie pure sul continente).
2) la gente un se ne vole anda' (in genere, eh! poi c'è anche chi vuole e chi accetta di andarsene anche se non vuole, ma soprattutto perché non ci sono alternative). son guasi tutte donne e bimbi, lasciano mariti, padri, fratelli, figli in patria: come fanno a volessene anda'???? bisognerebbe cercare di sistemarli bene in polonia e nell'altri paesi confinanti, ma per questo ci vorrebbe uno sforzo economico comune, i polacchi da soli un ce la fanno. ma questo sforzo non c'è.
3) la situazione è caotica ed è impossibile (letteralmente!) prevedere cosa succederà il giorno dopo. nel centro commerciale dove sono ospitati i profughi si passa dal tutto esaurito di mercoledì scorso, dove un c'entrava più nemmeno un pucino, a situazioni di calma come domenica. difficilissimo da gestire.
4) a aiutare c'è tutto il mondo: polacchi soprattutto, ma inglesi, tedeschi, spagnoli, italiani, sikh, scozzesi, danesi, è l'internazionale che ci s'ha oggi, gente che piglia e parte. li potete anche chiamare "né - né", ma per me sono gli unici che prendono davvero la parte giusta! questa gente capisce anche che i rifugiati hanno bisogno di beni materiali (ma quelli non mancano: le donazioni internazionali sono di dimensioni colossali), ma anche di cura, di affetto, di sostegno. c'era un maestro di musica italiano, con il pianoforte a coda su ruote, che suonava mentre i rifugiati passavano il confine, a medyka. e al campo rifugiati gli spagnoli hanno messo su uno stand in cui servono la loro paella agli ucraini e ai volontari. il pane, sì, ma abbiamo bisogno sempre anche delle rose!
5) i campi di accoglienza sono organizzati dagli efficentissimi scout polacchi: se si vuole dare una mano si va lì, ci si iscrive, e loro ti incaricano di qualcosa, di qualsiasi cosa (puli' in terra, distribuire materiale, addetto alla mensa, baby sitter, accoglienza e registrazione, carico e scarico materiali... c'è tantissimo da fare!). io ho fatto l'autista, scarrozzando bimbi e mamme, signore invalide, famiglie con anziani o con troppi bagagli, per le strade della polonia, spesso senza poterci scambiare nemmeno una parola, perché se un sanno un po' di inglese loro, io l'ucraino non lo so davvero! naturalmente è una goccia nell'oceano, ma il vero impatto è su di te, quando hai la fortuna di fare certe esperienze.
un abbraccio a tutti, e come dice xijimping, "stai attento a mettere la campanella al collo della tigre, perché poi quando gliela devi leva' è un casino".
p.s. ho completamente levato le parti emotive dal resoconto; vorrei sottolineare però il mio odio profondo e senza perdono per chi costringe le persone a scappa' in questo modo dalle loro vite: prima di tutto, quindi, per quel pezzodimerda di putin e poi per tutti gli altri potentati internazionali che hanno soffiato sul fuoco invece di prova' a spengerlo!
CHAPEAUmastacchi ha scritto: ↑mar 22 mar 2022, 8:27 torno fresco fresco da una cittadina polacca di confine, dove c'è uno dei numerosi campi di accoglienza e smistamento di rifugiati ucraini, e giacché il clone m'ha ospitato ner su angolo, ne approfitto un altra volta.
metto in fila le cose che mi sembrano più interessanti:
1) se volete vede' quanto sia pelosa la solidarietà dei governi con gli ucraini, venite a vede': vi costa 50 euri di a/r su cracovia, 50 euri di noleggio auto ar giorno, guasi nulla per mangia' e per dormi'. ma vedrete coi vostri occhi che l'accoglienza di chi scappa da questa guerra è COMPLETAMENTE SULLE SPALLE DEL VOLONTARIATO POLACCO E INTERNAZIONALE. di italiani ho visto la protezione civile (attenzione: i volontari, no quelli di mestiere) e mediterranea (sì, quella che raccatta i profughi in mare li accoglie pure sul continente).
2) la gente un se ne vole anda' (in genere, eh! poi c'è anche chi vuole e chi accetta di andarsene anche se non vuole, ma soprattutto perché non ci sono alternative). son guasi tutte donne e bimbi, lasciano mariti, padri, fratelli, figli in patria: come fanno a volessene anda'???? bisognerebbe cercare di sistemarli bene in polonia e nell'altri paesi confinanti, ma per questo ci vorrebbe uno sforzo economico comune, i polacchi da soli un ce la fanno. ma questo sforzo non c'è.
3) la situazione è caotica ed è impossibile (letteralmente!) prevedere cosa succederà il giorno dopo. nel centro commerciale dove sono ospitati i profughi si passa dal tutto esaurito di mercoledì scorso, dove un c'entrava più nemmeno un pucino, a situazioni di calma come domenica. difficilissimo da gestire.
4) a aiutare c'è tutto il mondo: polacchi soprattutto, ma inglesi, tedeschi, spagnoli, italiani, sikh, scozzesi, danesi, è l'internazionale che ci s'ha oggi, gente che piglia e parte. li potete anche chiamare "né - né", ma per me sono gli unici che prendono davvero la parte giusta! questa gente capisce anche che i rifugiati hanno bisogno di beni materiali (ma quelli non mancano: le donazioni internazionali sono di dimensioni colossali), ma anche di cura, di affetto, di sostegno. c'era un maestro di musica italiano, con il pianoforte a coda su ruote, che suonava mentre i rifugiati passavano il confine, a medyka. e al campo rifugiati gli spagnoli hanno messo su uno stand in cui servono la loro paella agli ucraini e ai volontari. il pane, sì, ma abbiamo bisogno sempre anche delle rose!
5) i campi di accoglienza sono organizzati dagli efficentissimi scout polacchi: se si vuole dare una mano si va lì, ci si iscrive, e loro ti incaricano di qualcosa, di qualsiasi cosa (puli' in terra, distribuire materiale, addetto alla mensa, baby sitter, accoglienza e registrazione, carico e scarico materiali... c'è tantissimo da fare!). io ho fatto l'autista, scarrozzando bimbi e mamme, signore invalide, famiglie con anziani o con troppi bagagli, per le strade della polonia, spesso senza poterci scambiare nemmeno una parola, perché se un sanno un po' di inglese loro, io l'ucraino non lo so davvero! naturalmente è una goccia nell'oceano, ma il vero impatto è su di te, quando hai la fortuna di fare certe esperienze.
un abbraccio a tutti, e come dice xijimping, "stai attento a mettere la campanella al collo della tigre, perché poi quando gliela devi leva' è un casino".
p.s. ho completamente levato le parti emotive dal resoconto; vorrei sottolineare però il mio odio profondo e senza perdono per chi costringe le persone a scappa' in questo modo dalle loro vite: prima di tutto, quindi, per quel pezzodimerda di putin e poi per tutti gli altri potentati internazionali che hanno soffiato sul fuoco invece di prova' a spengerlo!
Tanto di cappello e anche almeno da parte mia un pizzico di invidia verso chi ha il coraggio di fare nei fatti quello che andrebbe fatto...mi riferisco al senso generale e non necessariamente solo al contesto ucrainomastacchi ha scritto: ↑mar 22 mar 2022, 8:27 torno fresco fresco da una cittadina polacca di confine, dove c'è uno dei numerosi campi di accoglienza e smistamento di rifugiati ucraini, e giacché il clone m'ha ospitato ner su angolo, ne approfitto un altra volta.
metto in fila le cose che mi sembrano più interessanti:
1) se volete vede' quanto sia pelosa la solidarietà dei governi con gli ucraini, venite a vede': vi costa 50 euri di a/r su cracovia, 50 euri di noleggio auto ar giorno, guasi nulla per mangia' e per dormi'. ma vedrete coi vostri occhi che l'accoglienza di chi scappa da questa guerra è COMPLETAMENTE SULLE SPALLE DEL VOLONTARIATO POLACCO E INTERNAZIONALE. di italiani ho visto la protezione civile (attenzione: i volontari, no quelli di mestiere) e mediterranea (sì, quella che raccatta i profughi in mare li accoglie pure sul continente).
2) la gente un se ne vole anda' (in genere, eh! poi c'è anche chi vuole e chi accetta di andarsene anche se non vuole, ma soprattutto perché non ci sono alternative). son guasi tutte donne e bimbi, lasciano mariti, padri, fratelli, figli in patria: come fanno a volessene anda'???? bisognerebbe cercare di sistemarli bene in polonia e nell'altri paesi confinanti, ma per questo ci vorrebbe uno sforzo economico comune, i polacchi da soli un ce la fanno. ma questo sforzo non c'è.
3) la situazione è caotica ed è impossibile (letteralmente!) prevedere cosa succederà il giorno dopo. nel centro commerciale dove sono ospitati i profughi si passa dal tutto esaurito di mercoledì scorso, dove un c'entrava più nemmeno un pucino, a situazioni di calma come domenica. difficilissimo da gestire.
4) a aiutare c'è tutto il mondo: polacchi soprattutto, ma inglesi, tedeschi, spagnoli, italiani, sikh, scozzesi, danesi, è l'internazionale che ci s'ha oggi, gente che piglia e parte. li potete anche chiamare "né - né", ma per me sono gli unici che prendono davvero la parte giusta! questa gente capisce anche che i rifugiati hanno bisogno di beni materiali (ma quelli non mancano: le donazioni internazionali sono di dimensioni colossali), ma anche di cura, di affetto, di sostegno. c'era un maestro di musica italiano, con il pianoforte a coda su ruote, che suonava mentre i rifugiati passavano il confine, a medyka. e al campo rifugiati gli spagnoli hanno messo su uno stand in cui servono la loro paella agli ucraini e ai volontari. il pane, sì, ma abbiamo bisogno sempre anche delle rose!
5) i campi di accoglienza sono organizzati dagli efficentissimi scout polacchi: se si vuole dare una mano si va lì, ci si iscrive, e loro ti incaricano di qualcosa, di qualsiasi cosa (puli' in terra, distribuire materiale, addetto alla mensa, baby sitter, accoglienza e registrazione, carico e scarico materiali... c'è tantissimo da fare!). io ho fatto l'autista, scarrozzando bimbi e mamme, signore invalide, famiglie con anziani o con troppi bagagli, per le strade della polonia, spesso senza poterci scambiare nemmeno una parola, perché se un sanno un po' di inglese loro, io l'ucraino non lo so davvero! naturalmente è una goccia nell'oceano, ma il vero impatto è su di te, quando hai la fortuna di fare certe esperienze.
un abbraccio a tutti, e come dice xijimping, "stai attento a mettere la campanella al collo della tigre, perché poi quando gliela devi leva' è un casino".
p.s. ho completamente levato le parti emotive dal resoconto; vorrei sottolineare però il mio odio profondo e senza perdono per chi costringe le persone a scappa' in questo modo dalle loro vite: prima di tutto, quindi, per quel pezzodimerda di putin e poi per tutti gli altri potentati internazionali che hanno soffiato sul fuoco invece di prova' a spengerlo!
Grazie per il link, molto interessante e preciso nei fatti. Niente a che vedere con i giornalettisti nostrali.neuromante ha scritto: ↑lun 28 mar 2022, 14:04 fare analisi su quanto accade sul campo è difficile, la disinformazione entra un po' da tutte le parti. E' difficile persino usando le fonti in lingua (io come tanti l'ucraino e il russo non li conosco..) perché si devono fare riscontri tra versioni diverse e a volte è semplicemente impossibile
posso suggerire una testata che seguo da molti anni, non è neanche di sinistra e quindi sono a posto sull'uso delle fonti, e che nel tempo mi ha dato modo di capire passaggi difficili (Afghanista, Siria). Qui l'analisi di un mese di guerra
https://www.analisidifesa.it/2022/03/un ... n-ucraina/