Si gioca al Picchi in una giornata di caldo allucinante e di fronte alla solita cornice di pubblico appassionato.
Pronti via ed il Pomezia passa in vantaggio: solita voragine sulla destra, solita discesa sul fondo con relativo cross e solita rete incassata su colpo di testa del centravanti avversario in anticipo sui centrali della difesa amaranto. La fascia destra del Livorno, per chi gli gioca contro, è da mesi un'autostrada a sette corsie dove chiunque può sentirsi Garrincha senza che Angelini sia riuscito a capirci qualcosa e men che meno a porvi rimedio.
Dal quarto minuto inizia quindi la classica partita di sofferenza estrema per il Livorno che rischia più volte di subire il raddoppio in contropiede.
Bisogna attendere il quarto d'ora della ripresa per vedere un'azione degna di nota degli amaranto: triangolo stretto ed in velocità al limite dell'area di rigore avversaria con smarcamento di Torromino che da due passi mette dentro.
E' la svolta della partita.
Gli uomini di Angelini ora si sono scrollati di dosso il terrore ed attaccano a pieno organico facendo valere il tasso tecnico superiore.
Fioccano le occasioni ma lo zucchero è nel recupero e precisamente al minuto 96 quando Ferretti, bomber di razza, salta il portiere e viene messo giù procurandosi il rigore.
E' lo stesso numero 9 che va sul dischetto e trasforma facendo esplodere lo stadio e producendosi in una corsa a perdifiato verso la Nord.
Termina con la vittoria del Livorno che avrà a disposizione, al ritorno, due risultati su tre.
Il grosso del lavoro sembra fatto ma la disfatta è dietro l'angolo.
La sintesi:
Prima della partita:
Videotifo:
Foto:
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