Morti sul lavoro

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Jobbe
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Jobbe »

Non ha niente a che vedere con i decessi sul lavoro, ma non sapendo dove postarlo l'ho messo qui.
Sarà che con l'età divento sempre più una lacrimuccia, ma il filmato mi ha fatto venire il magone.

https://www.ansa.it/sardegna/notizie/20 ... e0c0f.html

https://www.ansa.it/sardegna/videogalle ... 986c2.html
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Fabio
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Fabio »

Condivido questo articolo tristemente molto bello.

A Firenze nessuna fatalità né errore umano: il crollo è colpa di un sistema criminale

Magüt sono chiamati in Lombardia i muratori cottimisti che si alzano alle tre del mattino per salire sui furgoni che li portano nei cantieri edili. Tanti magüt partivano dalle province di Brescia e Bergamo perché queste erano le prime terre di lavoro del Nord. Succede ancora, ma oggi sono in gran parte migranti coloro che partono all’alba dalle stesse province.

Dei cinque operai uccisi a Firenze nel crollo del cantiere della Esselunga (già sotto inchiesta a Milano per evasione fiscale nel mondo degli appalti), tre erano marocchini, uno tunisino. Tutti risiedevano a Palazzolo, tra Brescia e Bergamo. I tre feriti sono rumeni e l’ultimo ucciso è un operaio sessantenne proveniente dal Mezzogiorno d’Italia.

a strage di Firenze è una immagine e un concentrato di tutte le ingiustizie e della criminalità economica che uccidono migliaia di operai ogni anno in Italia. Il crollo del cantiere addosso a chi ci lavorava sembra uscire da un film di Dymitryk del 1949, Cristo tra i muratori, dove Geremia, migrante italiano nell’America di cento anni fa, moriva sotto le mura della casa che costruiva.

Dopo un secolo in Italia si viene uccisi allo stesso modo e si sente dire che potrebbe essere per un errore umano. Come se oggi non ci fossero tutti i mezzi tecnologici e organizzativi per prevenire gli errori umani. L’errore umano non esiste, esiste la criminalità omicida dello sfruttamento e dello schiavismo di stato.

Dalle ultime notizie pare che la trave che è crollata sugli operai non fosse ancora fissata, ma che i muratori avessero lo stesso cominciato a versare il cemento, perché? Perché erano di una impresa diversa da quella che fissa le travi, e tra le due imprese d’appalto evidentemente non ci sono state comunicazioni.

La frantumazione delle attività di un cantiere in tante microimprese, tra loro in competizione al ribasso sui costi, e la mancanza di coordinamento tra di esse non sono errori, sono un modello organizzativo criminale che ha il solo scopo del massimo profitto. Tutte le leggi in questi anni hanno reso più facile ed agevole appalto e subappalto fino all’ultimo decreto del governo che li liberalizza ancora, nel nome di quel “non disturbare il fare” annunciato da Giorgia Meloni nel suo insediamento. E poi l’assenza di controlli ha permesso che anche queste leggi fossero ignorate, non solo nei cantieri, ma ovunque. È un semplice calcolo delle probabilità quello che fanno gli imprenditori: se su decine migliaia di imprese solo qualche centinaio viene controllato, conviene far lavorare come cento anni fa: sono soldi in più. Certo poi accade la strage, ma tutti gli altri possono continuare come prima, è la legge del capitalismo, mors tua vita mea.

Che potere hanno i lavoratori di pretendere di lavorare in sicurezza? Potevano gli operai del cantiere di Firenze fermarsi e pretendere di verificare se la trave sopra di loro fosse a posto? Ma quando mai, per avere il diritto di fermarsi per salvare la propria vita bisognerebbe avere un posto fisso, sicuro, tutelato dalla minaccia del licenziamento. Proprio chi fa i lavori più duri dovrebbe avere i contratti più forti, invece è esattamente il contrario. Tutte le leggi sul lavoro, ultimo il Jobs act, hanno distrutto il diritto del lavoratore a dire no alle condizioni di rischio, estendendo la precarietà. Non ti va di lavorare così? Quella è la porta. Così nell’organizzazione del lavoro il diritto è stato sostituito dal ricatto.

E il massimo del ricatto lo subiscono i lavoratori migranti, per i quali esso diviene doppio: non solo la minaccia di licenziamento, ma quella della clandestinità. Il padrone, grazie alla Bossi-Fini, non solo può cacciare il migrante rompiscatole, ma può togliergli il permesso di soggiorno, che nella sostanza è stato privatizzato. Così il caporalato diventa legge.

In Italia i cantieri edili, gli allevamenti nelle stalle, la coltivazione nei campi, la logistica, la metallurgia, la cantieristica navale, la ristorazione, il turismo, si fermerebbero senza il lavoro dei migranti. Che oramai vengono indirizzati per specializzazioni legate alla provenienza. I nordafricani con il mattone, gli indiani con le mucche, i bengalesi e i pakistani nei magazzini, i senegalesi e gli ivoriani nei campi. L’Italia si fermerebbe senza il lavoro dei migranti, ma questo lavoro è oppresso dal doppio ricatto della precarietà e dello schiavismo razzista. E anche qui lo Stato o è direttamente colpevole con le sue leggi, o è complice con la sua assenza.

Infine l’operaio italiano morto aveva sessant’anni: si alza sempre di più l’età delle vittime del lavoro e anche questo è il risultato di leggi, quelle che hanno abolito nei fatti le pensioni di anzianità, di cui usufruivano soprattutto gli operai sottoposti ai lavori più faticosi.

Insomma la strage di Firenze non è una tragica fatalità, né tantomeno l’effetto di un errore umano, ma il prodotto di un sistema criminale dove lo schiavismo e il disprezzo della vita dei lavoratori sono diventati legge. La legge che impone come priorità la riduzione del costo del lavoro.

Oggi uccidere gli operai per profitto è il reato più conveniente e impunito in Italia. Ci vuole una legge che colpisca e prevenga davvero gli omicidi sul lavoro e poi bisogna ribaltare tutto il sistema legislativo che ha istituito lo schiavismo di Stato. Il 20 febbraio siamo con i lavoratori in sciopero sotto il Ministro del Lavoro. Basta chiacchiere e lacrime ipocrite di palazzo mentre la strage continua.

Link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/0 ... nP_S9IVhWM
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Dattero
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Dattero »

Fabio ha scritto: mer 21 feb 2024, 9:16 Condivido questo articolo tristemente molto bello.

A Firenze nessuna fatalità né errore umano: il crollo è colpa di un sistema criminale

Magüt sono chiamati in Lombardia i muratori cottimisti che si alzano alle tre del mattino per salire sui furgoni che li portano nei cantieri edili. Tanti magüt partivano dalle province di Brescia e Bergamo perché queste erano le prime terre di lavoro del Nord. Succede ancora, ma oggi sono in gran parte migranti coloro che partono all’alba dalle stesse province.

Dei cinque operai uccisi a Firenze nel crollo del cantiere della Esselunga (già sotto inchiesta a Milano per evasione fiscale nel mondo degli appalti), tre erano marocchini, uno tunisino. Tutti risiedevano a Palazzolo, tra Brescia e Bergamo. I tre feriti sono rumeni e l’ultimo ucciso è un operaio sessantenne proveniente dal Mezzogiorno d’Italia.

a strage di Firenze è una immagine e un concentrato di tutte le ingiustizie e della criminalità economica che uccidono migliaia di operai ogni anno in Italia. Il crollo del cantiere addosso a chi ci lavorava sembra uscire da un film di Dymitryk del 1949, Cristo tra i muratori, dove Geremia, migrante italiano nell’America di cento anni fa, moriva sotto le mura della casa che costruiva.

Dopo un secolo in Italia si viene uccisi allo stesso modo e si sente dire che potrebbe essere per un errore umano. Come se oggi non ci fossero tutti i mezzi tecnologici e organizzativi per prevenire gli errori umani. L’errore umano non esiste, esiste la criminalità omicida dello sfruttamento e dello schiavismo di stato.

Dalle ultime notizie pare che la trave che è crollata sugli operai non fosse ancora fissata, ma che i muratori avessero lo stesso cominciato a versare il cemento, perché? Perché erano di una impresa diversa da quella che fissa le travi, e tra le due imprese d’appalto evidentemente non ci sono state comunicazioni.

La frantumazione delle attività di un cantiere in tante microimprese, tra loro in competizione al ribasso sui costi, e la mancanza di coordinamento tra di esse non sono errori, sono un modello organizzativo criminale che ha il solo scopo del massimo profitto. Tutte le leggi in questi anni hanno reso più facile ed agevole appalto e subappalto fino all’ultimo decreto del governo che li liberalizza ancora, nel nome di quel “non disturbare il fare” annunciato da Giorgia Meloni nel suo insediamento. E poi l’assenza di controlli ha permesso che anche queste leggi fossero ignorate, non solo nei cantieri, ma ovunque. È un semplice calcolo delle probabilità quello che fanno gli imprenditori: se su decine migliaia di imprese solo qualche centinaio viene controllato, conviene far lavorare come cento anni fa: sono soldi in più. Certo poi accade la strage, ma tutti gli altri possono continuare come prima, è la legge del capitalismo, mors tua vita mea.

Che potere hanno i lavoratori di pretendere di lavorare in sicurezza? Potevano gli operai del cantiere di Firenze fermarsi e pretendere di verificare se la trave sopra di loro fosse a posto? Ma quando mai, per avere il diritto di fermarsi per salvare la propria vita bisognerebbe avere un posto fisso, sicuro, tutelato dalla minaccia del licenziamento. Proprio chi fa i lavori più duri dovrebbe avere i contratti più forti, invece è esattamente il contrario. Tutte le leggi sul lavoro, ultimo il Jobs act, hanno distrutto il diritto del lavoratore a dire no alle condizioni di rischio, estendendo la precarietà. Non ti va di lavorare così? Quella è la porta. Così nell’organizzazione del lavoro il diritto è stato sostituito dal ricatto.

E il massimo del ricatto lo subiscono i lavoratori migranti, per i quali esso diviene doppio: non solo la minaccia di licenziamento, ma quella della clandestinità. Il padrone, grazie alla Bossi-Fini, non solo può cacciare il migrante rompiscatole, ma può togliergli il permesso di soggiorno, che nella sostanza è stato privatizzato. Così il caporalato diventa legge.

In Italia i cantieri edili, gli allevamenti nelle stalle, la coltivazione nei campi, la logistica, la metallurgia, la cantieristica navale, la ristorazione, il turismo, si fermerebbero senza il lavoro dei migranti. Che oramai vengono indirizzati per specializzazioni legate alla provenienza. I nordafricani con il mattone, gli indiani con le mucche, i bengalesi e i pakistani nei magazzini, i senegalesi e gli ivoriani nei campi. L’Italia si fermerebbe senza il lavoro dei migranti, ma questo lavoro è oppresso dal doppio ricatto della precarietà e dello schiavismo razzista. E anche qui lo Stato o è direttamente colpevole con le sue leggi, o è complice con la sua assenza.

Infine l’operaio italiano morto aveva sessant’anni: si alza sempre di più l’età delle vittime del lavoro e anche questo è il risultato di leggi, quelle che hanno abolito nei fatti le pensioni di anzianità, di cui usufruivano soprattutto gli operai sottoposti ai lavori più faticosi.

Insomma la strage di Firenze non è una tragica fatalità, né tantomeno l’effetto di un errore umano, ma il prodotto di un sistema criminale dove lo schiavismo e il disprezzo della vita dei lavoratori sono diventati legge. La legge che impone come priorità la riduzione del costo del lavoro.

Oggi uccidere gli operai per profitto è il reato più conveniente e impunito in Italia. Ci vuole una legge che colpisca e prevenga davvero gli omicidi sul lavoro e poi bisogna ribaltare tutto il sistema legislativo che ha istituito lo schiavismo di Stato. Il 20 febbraio siamo con i lavoratori in sciopero sotto il Ministro del Lavoro. Basta chiacchiere e lacrime ipocrite di palazzo mentre la strage continua.

Link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/0 ... nP_S9IVhWM
Non fa una piega ma tutte le leggi di cui parla e che ci hanno riportato al medioevo, sono state varate sotto gli occhi di tutti nell'indifferenza quasi totale, mentre i problemi dell'Italia erano altri, tipo l'islamizzazione e chi vincerà la classifica cannonieri. Tornare indietro è utopia. Passerà anche questa settimana, qualche lacrima, un mucchio di parole vuote, e nel frattempo, mentre tutti ragionano giustamente dell'accaduto, ogni giorno, anche oggi, moriranno almeno tre persone mentre lavorano.
Solo che lo faranno senza clamore, uno qui e uno là e non tutti insieme come accaduto a Firenze.
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Jobbe
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Jobbe »

E quei politici che hanno contribuito a rendere sempre peggio le condizioni di lavoro degli operai, continueranno ad essere votati.
La memoria, come la responsabilità, in italia è particolarmente volatile.
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Jobbe
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Jobbe »

La vita è quella malattia inguaribile che inevitabilmente conduce alla morte
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Fabio
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Fabio »

Ma come fa a paragonare l'omicidio stradale a quello sul lavoro?? Vedrai se ci fosse l'omicidio sul lavoro, forse, dico forse, la trave dell'esselunga l'avrebbero fissata per tempo (o sarebbero stati fatti controlli più approfonditi).
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Jobbe »

Fabio ha scritto: mer 21 feb 2024, 18:55
Ma come fa a paragonare l'omicidio stradale a quello sul lavoro?? Vedrai se ci fosse l'omicidio sul lavoro, forse, dico forse, la trave dell'esselunga l'avrebbero fissata per tempo (o sarebbero stati fatti controlli più approfonditi).

Ma il problema grosso è la mancanza di controlli. Ho letto sui giornali che a firenza c'è un solo ispettore, ma che controlli può fare? Sempre sui giornali, con tutti i dubbi sulla loro veridicità, ho letto che una ditta può subire un controllo ogni 14 anni...
E' lo stesso gioco delle varie leggi, si inaspriscono le pene, si creano nuovi reati, ma poi non si applicano, oppure si lasciano scappatoie in cui gli avvocati sanno infilarcisi.
Conclusione: Se sei qualcuno o suo sodale vai tranquillo. Se non sei nessuno son cazzi tua.
Ultimissime: vedi evasione fiscale https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/0 ... o/7454018/
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Dattero »

Continua la strage.
Poco clamore perché i morti sono a rate e non tutti insieme.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/0 ... i/7478645/
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Re: Morti sul lavoro

Messaggio da Jobbe »

Anche da altre parti la strage continua. Ma sorgono dubbi che sia dovuta a carenze nella sicurezza

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... 735cb.html
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Re: Morti sul lavoro

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Jobbe ha scritto: gio 14 mar 2024, 16:47 Anche da altre parti la strage continua. Ma sorgono dubbi che sia dovuta a carenze nella sicurezza

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... 735cb.html
A volte ,raramente,per queste news ,faccio il tifo per gli ucraini....per le morti sul lavoro credo sia un problema di difficile soluzione ,troppe coperative amministrate da banditi,troppo lavoro nero,troppo subappalto a prezzi da fame,troppa fretta per essere conformi a scadenze contrattuali....troppo tutto,meno il numero di coloro che dovrebbero vigilare e.......troppe mazzette a qualcuno dei pochi
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