Sankt Pauli
Sankt Pauli
L’ultima sfida dei “pirati” del Sankt Pauli: porte chiuse ai procuratori, per i giocatori trattano le famiglie
di Luigi Panella
La squadra icona del quartiere a luci rosse di Amburgo guida la classifica della serie B tedesca. Davanti ai ricchi cugini dell’Hsv. Pochi trofei in bacheca, ma una tradizione libertaria da difendere: dal sostegno al Gay Pride a quello ai migranti
Rapporti solo con le famiglie. Il Sankt Pauli seguirà i propri ragazzi partendo dalla base, senza alcun filtro. Una esigenza di interazione diretta con l’ambiente in cui vivono che ha portato ad una scelta: interrompere i rapporti con i procuratori dei calciatori minorenni. Una presa di posizione forte del secondo club di Amburgo, identificazione quasi totale con il territorio del quartiere e fascino che stride con la bacheca, laconica se paragonata a quella regale dei cuginetti dell’Hsv, per intenderci quelli che nel 1983 giocarono un brutto scherzo alla Juve di Platini nella finale della Coppa dei Campioni. La storia ad ogni modo non fa classifica e dopo 9 giornate i pirati – il loro alias – sono davanti a tutti, anche ai ricchi concittadini.
Sogni dunque di una Bundesliga che manca da una dozzina d’anni. In fondo, se li ha realizzati una squadra di una piccola realtà come l’Heidenheim, non si vede perché non li possa cullare il St. Pauli. Il punto comunque è un altro, perché la classifica è solo un tassello di una filosofia piena di sfaccettature. Scelte magari neanche originalissime – in fondo anche il potente Bayern in passato non amava trattare con un noto procuratore – ma sempre drastiche. E quella di un ruolo prioritario verso i ragazzi, anche nella formazione caratteriale, lo è.
Qualcosa di diverso, del resto, le posizioni del St. Pauli lo hanno sempre. E’ stato il primo club a partecipare al gay pride. E’ da tradizione tra i più attivi nel sostegno ai migranti: ha dato vita al Lampedusa St. Pauli, una squadra che accoglie gente dal mondo che soffre di più. Solidarietà che nasce da lontano: tre anni dopo la caduta del muro, dal quartiere partirono in parecchi per dare sostegno alla comunità vietnamita di Rostock presa di mira da folti gruppi di neonazisti. E’ l’assalto al palazzo dei girasoli, raccontato con duro realismo nel film ‘The Truth lies in Rostock”. E ancora, il club ha una radio apposita per i non vedenti che vanno allo stadio, per arricchirne nella maniera il più completa possibile le sensazioni.
Alternativo in tutto, persino nella maniera di stare in campo con quell’incredibile possesso dal basso. Ormai lo fa mezzo mondo, d’accordo, ma l’interpretazione che ne dà Fabian Hurzeler, un trentenne che segue la moda dei tecnici precoci in voga in Germania, è al limite. Quando la palla va a Nikola Vasilj tutti trattengono il fiato, perché il portiere bosniaco non la butta mai e inizia a scambiare con i difensori che gli stanno allineati, a due metri dalla linea di porta. Passaggi orizzontali, spesso cortissimi quanto pericolosi sul pressing feroce degli avversari (non a caso qualche gol beffa è stato incassato), fino a quando la palla esce e arriva finalmente a Jackson Irvine. E’ l’anima tattica della squadra, bel personaggio: australiano con sangue scozzese, una lunga carriera britannica prima dell’approdo in Germania. Capelli lunghi con sfumature artificiali rossicce e un paio di baffi, potrebbe recitare in un film ambientato negli anni settanta. Uno così lo si può incontrare nel mercatino antistante allo stadio, in una miscela di etnie e di oggetti provenienti letteralmente da un’altra epoca.
Pochi metri più in là, ci può stare che i tifosi di casa incrocino quelli ospiti. Screzi abbastanza rari, sia che si tratti di trasfertisti abitudinari o magari occasionali, attratti da una zona con punti iconici. Tipo la piazzetta a forma di disco con musicisti stilizzati. Rappresentano i Beatles: nel 1960 si segnalarono a livello internazionale con una serie di concerti rimasti nella storia proprio in quel di St. Pauli. Che non sarà un quartiere di perbenisti, in fondo è quello a luci rosse, che avrà pure i suoi problemi sociali, ma dove il senso di appartenenza non è moda ma realtà.
https://www.repubblica.it/dossier/sport ... -P16-S1-T1
di Luigi Panella
La squadra icona del quartiere a luci rosse di Amburgo guida la classifica della serie B tedesca. Davanti ai ricchi cugini dell’Hsv. Pochi trofei in bacheca, ma una tradizione libertaria da difendere: dal sostegno al Gay Pride a quello ai migranti
Rapporti solo con le famiglie. Il Sankt Pauli seguirà i propri ragazzi partendo dalla base, senza alcun filtro. Una esigenza di interazione diretta con l’ambiente in cui vivono che ha portato ad una scelta: interrompere i rapporti con i procuratori dei calciatori minorenni. Una presa di posizione forte del secondo club di Amburgo, identificazione quasi totale con il territorio del quartiere e fascino che stride con la bacheca, laconica se paragonata a quella regale dei cuginetti dell’Hsv, per intenderci quelli che nel 1983 giocarono un brutto scherzo alla Juve di Platini nella finale della Coppa dei Campioni. La storia ad ogni modo non fa classifica e dopo 9 giornate i pirati – il loro alias – sono davanti a tutti, anche ai ricchi concittadini.
Sogni dunque di una Bundesliga che manca da una dozzina d’anni. In fondo, se li ha realizzati una squadra di una piccola realtà come l’Heidenheim, non si vede perché non li possa cullare il St. Pauli. Il punto comunque è un altro, perché la classifica è solo un tassello di una filosofia piena di sfaccettature. Scelte magari neanche originalissime – in fondo anche il potente Bayern in passato non amava trattare con un noto procuratore – ma sempre drastiche. E quella di un ruolo prioritario verso i ragazzi, anche nella formazione caratteriale, lo è.
Qualcosa di diverso, del resto, le posizioni del St. Pauli lo hanno sempre. E’ stato il primo club a partecipare al gay pride. E’ da tradizione tra i più attivi nel sostegno ai migranti: ha dato vita al Lampedusa St. Pauli, una squadra che accoglie gente dal mondo che soffre di più. Solidarietà che nasce da lontano: tre anni dopo la caduta del muro, dal quartiere partirono in parecchi per dare sostegno alla comunità vietnamita di Rostock presa di mira da folti gruppi di neonazisti. E’ l’assalto al palazzo dei girasoli, raccontato con duro realismo nel film ‘The Truth lies in Rostock”. E ancora, il club ha una radio apposita per i non vedenti che vanno allo stadio, per arricchirne nella maniera il più completa possibile le sensazioni.
Alternativo in tutto, persino nella maniera di stare in campo con quell’incredibile possesso dal basso. Ormai lo fa mezzo mondo, d’accordo, ma l’interpretazione che ne dà Fabian Hurzeler, un trentenne che segue la moda dei tecnici precoci in voga in Germania, è al limite. Quando la palla va a Nikola Vasilj tutti trattengono il fiato, perché il portiere bosniaco non la butta mai e inizia a scambiare con i difensori che gli stanno allineati, a due metri dalla linea di porta. Passaggi orizzontali, spesso cortissimi quanto pericolosi sul pressing feroce degli avversari (non a caso qualche gol beffa è stato incassato), fino a quando la palla esce e arriva finalmente a Jackson Irvine. E’ l’anima tattica della squadra, bel personaggio: australiano con sangue scozzese, una lunga carriera britannica prima dell’approdo in Germania. Capelli lunghi con sfumature artificiali rossicce e un paio di baffi, potrebbe recitare in un film ambientato negli anni settanta. Uno così lo si può incontrare nel mercatino antistante allo stadio, in una miscela di etnie e di oggetti provenienti letteralmente da un’altra epoca.
Pochi metri più in là, ci può stare che i tifosi di casa incrocino quelli ospiti. Screzi abbastanza rari, sia che si tratti di trasfertisti abitudinari o magari occasionali, attratti da una zona con punti iconici. Tipo la piazzetta a forma di disco con musicisti stilizzati. Rappresentano i Beatles: nel 1960 si segnalarono a livello internazionale con una serie di concerti rimasti nella storia proprio in quel di St. Pauli. Che non sarà un quartiere di perbenisti, in fondo è quello a luci rosse, che avrà pure i suoi problemi sociali, ma dove il senso di appartenenza non è moda ma realtà.
https://www.repubblica.it/dossier/sport ... -P16-S1-T1
Re: Sankt Pauli
Mai piaciuti, dopo lo striscione pro Israele poi si sono confermati per quel che sono
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Re: Sankt Pauli
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Re: Sankt Pauli
Premesso che in questi casi (è abbastanza difficile fare un manifesto politico articolato con due o tre striscioni) un po' per linee semplici penso sia inevitabile che si vada e che cmq uno striscione non risolve certo i problemi del mondo, però nello striscione del sainkt Pauli non ci vedo nulla di sbagliato (sintetizzando: hamas fa caa, l'antisemitismo - come ogni razzismo aggiungo io - fa schifo e va combattuto, una bandiera antifascista etc)
A me stanno simpatiche entrambe le tifoserie ma in entrambi i casi totalmente dal di fuori, quindi so una sega...però mi pare più una bega tra chi dei due è più ganzo (nata chissà come e perchè) che una divergenza di sostanza sul punto
"Bandera" amaranto, stretta in fronte, carica di dolor, ma terrà sempre fronte
Re: Sankt Pauli
Capisco in effetti che senza un minimo di background sia difficile trarre qualche conclusione.
St Pauli si erano già contrapposti quando nell'estate 2016 il Celtic (ai tempi c'erano contatti tra i gruppi) giocò contro l'Hapoel BerSheva, e coerentemente vennero esposte bandiere palestinesi, nei giorni successivi USP sparò a zero sugli scozzesi dicendo che non sostenere chi più di tutti aveva subito gli effetti del nazismo (e lì ci sarebbe altro capitolo a parte penso...) era antisemitismo.
Come anni fa ebbero da ridire sulle bandiere di Stalin in Nord.
Ripeto opinione prettamente personale a me mai piaciuti, sia che si parli di politica sia a maggior ragione che si parli del valore di un gruppo Ultras.
St Pauli si erano già contrapposti quando nell'estate 2016 il Celtic (ai tempi c'erano contatti tra i gruppi) giocò contro l'Hapoel BerSheva, e coerentemente vennero esposte bandiere palestinesi, nei giorni successivi USP sparò a zero sugli scozzesi dicendo che non sostenere chi più di tutti aveva subito gli effetti del nazismo (e lì ci sarebbe altro capitolo a parte penso...) era antisemitismo.
Come anni fa ebbero da ridire sulle bandiere di Stalin in Nord.
Ripeto opinione prettamente personale a me mai piaciuti, sia che si parli di politica sia a maggior ragione che si parli del valore di un gruppo Ultras.
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- alexis
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Re: Sankt Pauli
in 2 partite il derby cittadino con il st pauli prima in classifica e l´amburgo in seconda , hurzeler sta facendo un lavoro importantissimo con solo 30 anni
Re: Sankt Pauli
Zonista
Solo per comprendere meglio,
Non ti piacciono
Dal punto di vista ultras
O
Dal punto di vista politico?
A naso forse
Penserei più la prima
Visto che avete sempre detto
Di essere un gruppo apolitico
Solo per comprendere meglio,
Non ti piacciono
Dal punto di vista ultras
O
Dal punto di vista politico?
A naso forse
Penserei più la prima
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Di essere un gruppo apolitico
Livorno ovunque giocherai
Noi siamo della Nord e non ti lasceremo mai
E tutti uniti..
Magnozzi Stua Silvestri Merlo Bimbi Lessi Picchi
Lupo Balleri Maggini Miguel Cristiano Lucarelli IGOR
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Re: Sankt Pauli
A livello puramente personale in generale i gruppi tedeschi a livello di estetica in generale non mi piacciono. dai font che usano, coreografie e modo di intendere lo stadio, puntano sulla quantità (perchè i soldi glielo permettono così come le leggi in materia di reati da stadio) piuttosto che sulla qualità, ma ripeto è una questione soggettiva.
Per quanto dicano di essersi ispirati agli italiani i gruppi tedeschi hanno poco o nulla in comune, è una scena molto più underground, graffitara e tendente quasi all'hooliganismo (questo semmai è un punto che mi piace).
A livello politico penso il discorso sia più complicato, fanno parte della sinistra radical chic o comunque sono enormemente distanti dalla working class, poi anche qua de gustibus... ma ormai stanno sui coglioni a tutti dai baschi (anche loro hanno un'idea diversa essendo pro Russia, per esempio) agli scozzesi e via dicendo.
Noi apolitici si ma ci siamo schierati in passato e di recente per questioni che vanno oltre vedi Donbass, Kosovo, Palestina.
Saluti
Per quanto dicano di essersi ispirati agli italiani i gruppi tedeschi hanno poco o nulla in comune, è una scena molto più underground, graffitara e tendente quasi all'hooliganismo (questo semmai è un punto che mi piace).
A livello politico penso il discorso sia più complicato, fanno parte della sinistra radical chic o comunque sono enormemente distanti dalla working class, poi anche qua de gustibus... ma ormai stanno sui coglioni a tutti dai baschi (anche loro hanno un'idea diversa essendo pro Russia, per esempio) agli scozzesi e via dicendo.
Noi apolitici si ma ci siamo schierati in passato e di recente per questioni che vanno oltre vedi Donbass, Kosovo, Palestina.
Saluti
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Re: Sankt Pauli
Grazie Zonista
Adesso ho compreso meglio.
Come tedeschi
Reputo una spanna sopra gli altri
Quelli di Francoforte
Che sono gemellati credo ad Atalanta.
Sulle prese di posizioni politiche
Sinceramente non mi pronuncio
La politica internazionale del resto è scarsamente sintetizzabile
Su uno striscione.
Tra parentesi
Hamas non è avversato solo dagli israeliani
Ma è al bando in egitto( perché legato ai fratelli musulmani)
E assai poco amato dai siriani e hezbollah..
Mi sembra di aver letto su uno striscione vostro
Solidarietà ai serbi per la questione Kosovara
Solidarietà ai palestinesi per Gaza,
Condivido ma..le contraddizioni nella politica internazionale sono infinite, i serbi in Bosnia hanno combattuto contro guerriglieri islamici vicini ai fratelli musulmani e lo stesso è accaduto in Kosovo. Quindi credo che anche in serbia,anche tra ultras,vi siano parecchie riserve..pr usare un un ufemismo...su hamas
Adesso ho compreso meglio.
Come tedeschi
Reputo una spanna sopra gli altri
Quelli di Francoforte
Che sono gemellati credo ad Atalanta.
Sulle prese di posizioni politiche
Sinceramente non mi pronuncio
La politica internazionale del resto è scarsamente sintetizzabile
Su uno striscione.
Tra parentesi
Hamas non è avversato solo dagli israeliani
Ma è al bando in egitto( perché legato ai fratelli musulmani)
E assai poco amato dai siriani e hezbollah..
Mi sembra di aver letto su uno striscione vostro
Solidarietà ai serbi per la questione Kosovara
Solidarietà ai palestinesi per Gaza,
Condivido ma..le contraddizioni nella politica internazionale sono infinite, i serbi in Bosnia hanno combattuto contro guerriglieri islamici vicini ai fratelli musulmani e lo stesso è accaduto in Kosovo. Quindi credo che anche in serbia,anche tra ultras,vi siano parecchie riserve..pr usare un un ufemismo...su hamas
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Re: Sankt Pauli
Frankfurt sicuramente tra i più in forma, a livello politico grande mix anche lì.
Riguardo le questioni sotto non voglio andare off topic, conosco personalmente molti serbi di diversi gruppi e sono stato diverse volte a titolo personale a Belgrado, Kosovo e simili, confermo che il loro "mondo" è molto complesso e sicuramente di difficile comprensione per chi legge in chiave destra vs sinistra.
Loro riconoscono l'oppressione di Israele aiutato da NATO nei confronti dei palestinesi, legittimi abitanti di quei territori, e vedono la similitudine con i loro connazionali in Kosovo repressi da K-For ora e NATO prima.
Che poi abbiano combattuto contro musulmani in Bosnia non vuol dire che per partito preso si schierino contro tutti i musulmani...
Riguardo le questioni sotto non voglio andare off topic, conosco personalmente molti serbi di diversi gruppi e sono stato diverse volte a titolo personale a Belgrado, Kosovo e simili, confermo che il loro "mondo" è molto complesso e sicuramente di difficile comprensione per chi legge in chiave destra vs sinistra.
Loro riconoscono l'oppressione di Israele aiutato da NATO nei confronti dei palestinesi, legittimi abitanti di quei territori, e vedono la similitudine con i loro connazionali in Kosovo repressi da K-For ora e NATO prima.
Che poi abbiano combattuto contro musulmani in Bosnia non vuol dire che per partito preso si schierino contro tutti i musulmani...
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