PD vituperio di gente

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BALDOeFIERO
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Re: PD vituperio di gente

Messaggio da BALDOeFIERO »

spiritual ha scritto: ven 19 ago 2022, 12:05 Baldo
se lo fai per ruzzà ci ruzzo anch'io e da ora ti batto il cinquino sul tuo amico Rizzo (no quello del Licvorno: picchia, Rizzo, picchia)
Se ne parlava con piazza l’altro giorno della deriva che ha preso. Tant’è che il suo stesso partito l’ha levato di culo. Un ha aspettato tre governi.

Io finché diceva cose sensate ho anche “simpatizzato”. Ma se vai fori strada un ti vengo dietro. O quanto meno lo posso fa 5 minuti no dal 2014 ad oggi.
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spiritual
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Re: PD vituperio di gente

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Andare a braccetto all'elezioni con i fascisti. Mah, volevo vedere se un lo levavano di ulo! Ma te la conosci la siciliana con la quale si è alleato Rizzo?
La linea programmatica del partito è però rimasta la stessa per cui puoi votarla. E' un no all'EURO, alla UE, alla Nato. Confesso che non so bene quale siano le proposte alternative e le altre in generale. Spiegamele te, così vediamo la differenza con quelle dei demogristiani del PD.
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BALDOeFIERO
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Re: PD vituperio di gente

Messaggio da BALDOeFIERO »

spiritual ha scritto: ven 19 ago 2022, 13:32 Andare a braccetto all'elezioni con i fascisti. Mah, volevo vedere se un lo levavano di ulo! Ma te la conosci la siciliana con la quale si è alleato Rizzo?
La linea programmatica del partito è però rimasta la stessa per cui puoi votarla. E' un no all'EURO, alla UE, alla Nato. Confesso che non so bene quale siano le proposte alternative e le altre in generale. Spiegamele te, così vediamo la differenza con quelle dei demogristiani del PD.
Chiedila a chi li vota. Io del PC, del PCI o di Pap un me ne so interessato in vista delle prossime elezioni e un l’ho nemmen votati da bimbetto perché erano già alla deriva. Su Euro, UE e Nato penso tu sappia come la penso e casomai parliamone nei topic dedicati.

Il fatto caro Spirit è che te sei per mette le toppe a questo mondo qui. Opinione che io rispetto.
Per me va stravolto. Opinione che te oltre a non rispettà trovi utopica.

Ma lo capisco … te la tu vita l’hai fatta e hai visto rossi, neri, bianchi, gialli. Io ho visto solo un branco di idioti che un ha fatto altro che fa danni.
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spiritual
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Re: PD vituperio di gente

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Casomai non approvo, non concordo... io il rispetto lo porto per tutte le idee purché non siano del genere "individualista" che caratterizza quelle di destra.
Voglio dire due cose, Baldo:
1) l'ho detto mille volte e ti chiedo di credermi perché è la verità: nel mio piccolo IO VOGLIO STRAVOLGERE IL MONDO e in ogni mia azione, comportamento, LOTTO PER FAR VINCERE quello che io considero IL BENE: l'UGUAGLIANZA tra le persone, il senso della SOLIDARIETA', la DIFESA DEI DEBOLI contro i più forti.
ODIO l'EGOISMO, il fattore preminente che conduce ALL'INDIVIDUALISMO e di conseguenza alla SOPRAFFAZIONE del più furbo, del più forte nei confronti di chi fa parte del suo mondo.
Comprendi che si può parlare di comunismo, capitalismo, fascismo, democrazie occidentali o sistemi autocratici, ma all'origine di tutto, come in matematica NELLA SCOMPOSIZIONE IN NUMERI PRIMI, trovi che il primo E' IL SENTIRE della SINISTRA, e il secondo E' QUELLO DELLA DESTRA? Che poi si esprimano attraverso partiti di un rosso più o meno colorato da una parte e di un nero con sfumature grigie dall'altra a me non interessa. Sarò SEMPRE perché in Italia, ma anche in Uruguay, in Senegal, in Nuova Zelanda, in Malesia (ho scritto cinque nazioni a caso di tutti i continenti) in OGNI PARTE DEL MONDO VINCA, PREVALGA, RIESCA a GOVERNARE, una forza con connotati di sinistra.
CHIARO? E se in Italia può farlo, di vincere e governare, il PD e non Unione Popolare io voto PD. Farei il contrario se desse più possibilità. Ho sempre detto che se fossi stato spagnolo avrei votato Podemos, perché è il movimento che PIU' MI FA SOGNARE. Ma se puta caso si tirasse da parte e lasciasse la possibilità di vincere a VOX e al centrodestra, VOTEREI PER SANCHEZ senza nessun dubbio.

Vorrei che chi oltre a te legge questo messaggio se lo ricordasse. QUESTO E' IL MIO PENSIERO, un pensiero che risulterà sempre COERENTE con le scelte che farò in qualsiasi circostanza.

2) siccome, e anche qui credimi, sono sincero, ho innato in me lo "spirito di Ulisse", la VOGLIA DI SAPERE, DI CONOSCERE tutto quello che è fuori dal mio bagaglio di concetti ecc. vuoi dirmi com'è CHE SOGNI di STRAVOLGERE il mondo? Non ti sto chiedendo come pensi di farlo, perché sarebbe una stupidaggine, ma proprio qual è IL MODELLO DI MONDO che vorresti FOSSE REALIZZATO. Lo chiedo perché mi interessa molto paragonarlo al mio e qui non c'entra niente la differenza di età, l'aver visto, il rosso, nero, giallo come hai scritto tu. Questo è un discorso più profondo che attinge sì alla razionalità, ma molto di più alla sensibilità.

In un altro messaggio racconterò di MORECCIO, detto IL SELVAGGIO, come era prima e dopo il servizio militare. Sarà un racconto interessante.
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BALDOeFIERO
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Re: PD vituperio di gente

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spiritual ha scritto: ven 19 ago 2022, 15:28 1) l'ho detto mille volte e ti chiedo di credermi perché è la verità: nel mio piccolo IO VOGLIO STRAVOLGERE IL MONDO e in ogni mia azione, comportamento, LOTTO PER FAR VINCERE quello che io considero IL BENE: l'UGUAGLIANZA tra le persone, il senso della SOLIDARIETA', la DIFESA DEI DEBOLI contro i più forti.
Io ci credo che questo sia il tuo pensiero e, in linea di massima, è anche il mio. Quello a cui non credo (e ti giuro un so più come spiegartelo) è che sia il PD il partito che faccia questi interessi. Per come vedo le cose io, votà il PD è come votà la Lega: un branco di chiacchieratori che ci terranno sempre in questo limbo di merda.

spiritual ha scritto: ven 19 ago 2022, 15:28 2) siccome, e anche qui credimi, sono sincero, ho innato in me lo "spirito di Ulisse", la VOGLIA DI SAPERE, DI CONOSCERE tutto quello che è fuori dal mio bagaglio di concetti ecc. vuoi dirmi com'è CHE SOGNI di STRAVOLGERE il mondo?
Provo a esse sintetico, ci vorrebbe un libro per spiegarti la mia idea di mondo.

In linea di massima vorrei un mondo fatto di meno chiacchiere e più fatti. Dove si “calcolano” i fabbisogni materiali, psicologici, finanziari, culturali, ambientali e ci si impegna per far si che vengano soddisfatti PER TUTTI. Dove su questi fabbisogni venga tarato il mondo del lavoro e dell’istruzione. Dove chi fa danno al raggiungimento di tali fabbisogni, venga perseguito e duramente dalla giustizia. Voglio un mondo in cui un ci sia bisogno di fa il lavaggio del cervello alla gente. Dove ci sia trasparenza sull’operato di governo e istituzioni. Dove si lavora per snellire la burocrazia e le inefficienze della macchina pubblica (no solo spesa, anche i processi) come in un circolo vizioso di miglioramento continuo.

Sai chi è un esempio di uno che ha ragionato un minimo così? Cingolani (quindi Draghi) con la crisi energetica. Bravi per il metodo … ma l’ammazzerei. Possibile che l’andà contro un nemico per urgenza sia l’unica motivazione che ti spinge a lavorà bene? Più che il benessere delle persone che governi? E possibile che tu lo faccia solo per il problema più urgente? E non per tutti quell’altri sistematicamente?

Altro esempio? La Cina gestisce l’economia di 1 miliardo e passa di persone con i piani quinquennali dai tempi di Mao. Alt: un ho detto che la Cina è comunista! Dico che usano il criterio del fabbisogno con “successo”.

Quindi … lo ridico … non è con il PD (o altri), l’UE e la globalizzazione che si va in questa direzione.

Poi … se ragioni per compromessi … tutti i partiti forse hanno almeno un punto del loro programma che va in una direzione simile. Così come quelli che dicono che Mussolini qualcosa di giusto l’aveva fatto (oltre a morì).

È per questo che non voto. Io un ho bisogno di questa gente qui. Chi vota … crede a babbo natale. Perché i politici di oggi un lavorano per l’interesse pubblico. Lavorano per uno stipendio e pensione anticipata.
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spiritual
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Re: PD vituperio di gente

Messaggio da spiritual »

E' un bell'articolo di Michele Serra su Repubblica che ho letto poco fa.

E’ saltato il tappo, e il tappo era il Pd.

Chiedo perdono anche a me stesso per la brutalità della sintesi (ho votato Pd alla Camera, Verdi/Sinistra Italiana al Senato), ma il 25 settembre del 2022, con la vittoria della destra sovranista e dei suoi accodati, la lunga stagione - da Giorgio Napolitano in poi - degli aggiustamenti istituzionali, dei governi tecnici, delle abili manovre di vertice, della sapienza di Palazzo contrapposta all’emotività popolare, è cancellata per sempre. Bocciata per sempre. E mai più riproponibile.

Il Pd, vuoi per senso di responsabilità vuoi per affezione al potere (dunque per una virtù e per un vizio) era diventato il partito simbolo di questa perenne emergenza repubblicana, tanto perenne da sembrare, alla fine, pretestuosa anche quando motivata dagli eventi. Una specie di anchilosi politica, nonché la condanna ad assumere una postura conservatrice davvero paradossale per un campo che si dice progressista, e per il partito erede delle più potenti istanze di cambiamento degli ultimi centocinquanta anni.

Non c’è stato nulla di “illegale”, nella stagione finita domenica scorsa. I governi, nel nostro sistema istituzionale, trovano piena legittimità nell’investitura del Parlamento. Ma l’idea che il voto popolare contasse relativamente e fosse, diciamo così, irreggimentabile se non manipolabile da successive alchimie politiche, era molto diffusa. E non per complottismo, ma perché il ricorso alle urne è parso e forse è stato davvero, dalle parti della politica “responsabile”, l’ultima delle risorse, un appuntamento da rimandare, un rischio da evitare, e questo ha generato un contraccolpo quasi fisico: le urne sono diventate, per milioni di italiani, l’arma da impugnare “contro il Palazzo” e “contro la casta”.

In parole semplici: il populismo è figlio, anche, dell’elitarismo. Ne è la controparte inevitabile. Ieri Grillo, oggi Meloni in forma ben più definitiva, sono stati gli interpreti più efficaci di questo grande sommovimento certamente populista, ma (lo dimentichiamo spesso) anche popolare.

Ora che è finita, quello che rimane di gran lunga il maggiore partito della sinistra italiana, terminato l’inventario dei cocci, entrerà, sebbene obtorto collo, costretto dagli eventi, risvegliato dalla sberla, in una fase totalmente nuova della sua esistenza. E non è escluso che – già adesso, a botta calda – questa nuova fase, che solleva di fatto il Pd dalla sua ossessione governista, e in qualche modo lo restituisce al gioco della politica a tutto campo, possa essere vissuta anche come una liberazione.

Più che il partito delle Ztl (connotato che le analisi del voto ridimensionano e rimescolano grazie alla new entry di Carlo Calenda), il Pd è stato il partito dei ministeri, delle amministrazioni pubbliche, dei sindaci, e soprattutto il pezzo dell’arco politico più disponibile a supportare fedelmente i deus ex machina tecnocratici, da Monti a Draghi. Questo appiattimento sui doveri, sull’alto profilo, sulla salute repubblicana, sullo stile sobrio, ha avuto qualche evidente merito ma è costato, politicamente parlando, tantissimo. Un prezzo enorme: quello della perdita di una identità progressista, ovvero mobile, veloce, all’inseguimento del futuro.

Così la sinistra – fatta eccezione per le sue particole settarie e, a conti fatti e a urne chiuse, insulse - ha ceduto la piazza agli “altri”, confusi nella comoda categoria del populismo anche quando le forme della protesta, o dell’insofferenza, non erano poi così apparentabili: gli elettori di Conte non la pensano come gli elettori di Meloni o di Salvini, e dunque sarebbe bene, di qui in poi, ricominciare a capire quanto poliforme sia il malumore sociale. “Populismo” significa qualcosa (significa, per esempio, una predicazione raramente razionale, e quasi sempre demagogica) ma non abbastanza.

Non qualifica quante e quali sono le zone della società perdute alla politica perché la politica le ha considerate una zavorra o un impiccio, all’insegna di quel “lasciateci lavorare” che è stato il connotato più sgradevole, e più controproducente, dell’elitarismo “responsabile”.

La politica è parlare al popolo: né più, né meno. Coglierne i bisogni e gli umori, respingerne (spiegando bene perché) la parte che si considera nociva, fare propria (spiegando bene perché) quella che si considera giusta e utile, e di interesse comune. Trasformare il rancore in progetto, l’esclusione in presenza. Destra e sinistra non adoperano lo stesso vaglio, proprio no, per fare questa selezione. Il problema è che la destra, negli ultimi anni, ha continuato a fare la sua, la sinistra no. Era troppo occupata a salvare la Patria.

Ora la Patria la deve salvare la Meloni (che il dio degli improvvisatori la assista…). L’alibi dello “spirito di servizio” cade, finalmente, lasciando il Pd solo con le sue parole, i suoi silenzi, le sue incertezze, i suoi dirigenti così spesso di flebile carisma. Spogliato di tutto il suo sussiego istituzionale, della sua disponibilità così come della sua boria. Nudo, sconfitto, privato della sua sola vera gloria recente, che è il potere. L’occasione è unica.

La sinistra sa benissimo, in cuor suo, che la sua sola vera identità è il cambiamento. In un mondo così iniquo, scempiato dalla guerra, da accumuli di ricchezza mai visti sotto il cielo (nemmeno tra un faraone e un suo schiavo c’era la disparità di potere e di destino che separa un Bezos, un Musk, da un proletario americano), dalla crisi climatica, dal martirio distante delle ragazze iraniane e da quello prossimo delle ragazze pakistane uccise, in mezzo a noi, da un padre infame, da un’ignoranza di ritorno che alimenta superstizione e pregiudizio in forme organizzate, e infine dal trionfale e legittimo ingresso al governo del Paese degli eredi del fascismo, con qualche ignobile corollario (Sesto San Giovanni che preferisce Rauti a Fiano), finalmente la sinistra può tornare a sentire il richiamo del mondo e delle moltitudini che lo popolano.

Se è sorda, non lo sentirà. Se non è sorda, può ricominciare da se stessa, da quello (tanto) che già sa, che ha già imparato, e dal tantissimo che ancora non sa e non ha capito.

Enrico Letta non merita croci. Ha fatto quello che poteva, per esempio ha cercato di federare un largo fronte democratico, ben sapendo quale sconcia legge elettorale gli aveva lasciato in eredità il suo predecessore Renzi, che fece il Rosatellum pro domo sua e se lo vede impugnare, e ben gli sta, dalla Meloni. Non è riuscito nella sua impresa federativa, Letta, per via delle vanità personali e dell’ottusità generale. Delle une e dell’altra, il centrosinistra non ha mai difettato, se non in rarissime occasioni, una delle quali, l’Ulivo di Prodi, ancora viene evocata come un’età dell’oro facile da rimpiangere, difficile da emulare.

Ma alle spalle di Enrico Letta, prima di lui, tutto ma proprio tutto era già accaduto, e il Pd aveva già rinunciato, quasi per intero, all’irrequietezza senza la quale non esiste sinistra e neppure esiste “progressismo”, cioè critica del presente e ricerca del futuro.

Costretta a tornare on the road dal voto popolare, la sinistra ne approfitti. Ha buona gente e buone idee a portata di mano. Dimentichi la sua lunga fase governista: ha avuto lo sfratto, dunque si incammini. La strada è lunga.
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Ammodino
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Re: PD vituperio di gente

Messaggio da Ammodino »

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neuromante
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Re: PD vituperio di gente

Messaggio da neuromante »

il PD è il partito del pilota automatico o meglio il tipo di partito di cui il pilota automatico ha bisogno :mrgreen: oggi Giorgia sta provando ad adattarsi a questa funzione , la formazione della legge di stabilità è un'ottima cartina di tornasole per capirlo, vedremo cosa accadrà.
Nel PD avrebbe senso una discussione seria sulla funzione di un partito una volta innestato nel pilota automatico . Dispositivo che sta mostrando un sacco di difetti (roba di poo eh..guerre, recessione, impoverimento..) tra l'altro. Ma siccome la discussione è a metà tra lo sfogo esistenziale e il dogma religioso (il pilota automatico non può essere messo in dubbio) vedo solo un percorso di più o meno lento dissolvimento. Il mondo ne prenderà atto
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Dattero
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Re: PD vituperio di gente

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La fine naturale del percorso del PD, iniziato anni fa e a cui il pretino di Pisa ha dato il suo fattivo contributo è l'estinzione.
Cianciua ci fai veni' l'antua
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