Molonovo ha scritto: ↑ieri, 10:21
Mi sembra stiate confondendo cause ed effetti. La partecipazione all' asta per avere un campo era un atto dovuto da parte del picchi, dato che fa calcio e non briscola e scopa. E l' esserne uscito sconfitto ha determinato la sua fine dato che le limitate risorse non sarebbero bastate per un nuovo campo e tutte le restanti spese della stagione. Mi preme inoltre sottolineare che la scomparsa di quella che è stata per anni la seconda squadra cittadina (in occasione di non ricordo quale fallimento si prospetto' di farla diventare la prima squadra) è un segnale negativo. In tutte le grandi piazze ci sono accordi di collaborazione tra la prima squadra e le altre realtà locali, che funzionano da vivai distaccati, senza pesare sul bilancio della squadra principale e comunque partecipano dalla base alla crescita del movimento calcistico. Infine era una società che a livello dilettantesco aveva scritto pagine importanti e portava il nome di una leggenda livornese. Dichiararsi tifosi del Livorno e non dispiacersi di quanto successo mi sembra un evidente cortocircuito.
Se hai 700mila euro per rilanciare ad un'asta e con tutto quello che ne consegue significa che hai dei capitali importanti per mantenere squadra in prima categoria e settore giovanile, se non è così hai soltanto bluffato per danneggiare il potenziale interlocutore che in questo caso è il Livorno calcio.
I dirigenti del Picchi potevano trovare un accordo con il Livorno prima dell'asta? Secondo me si ma non c'è mai stata l'intenzione.
Il Masochismo Livornese che ci contraddistingue passa anche da queste cose.