spiritual ha scritto: ↑ven 22 lug 2022, 11:17
Vi siete scatenati. in due ore una marea di messaggi tutti intelligenti, con punti di vista diversi, tanti aspetti che personalmente condivido e tanti no ai quali vorrei obiettare. Risulta difficile farlo e sarò incompleto.
Parto a caso, citando a memoria.
È vero quello che viene detto del livornese a Latina e infatti tanti livornesi già qui sono diventati per Salvini-Meloni. L'effetto immigrazione in certi rioni ha deciso, ma anche perché in questa gente c'era già un modo di vedere le cose affine.
1915, con onestà intellettuale, dice che forse sarebbe potuto succedere anche a lui, se nato a Verona, un altro (Nencio?) afferma che un ci sono seghe, se sei figlio di un magistrato, di un ambiente, di una certa educazione, ti formi e resti con quelle convinzioni politiche che maturi. Più che giusto per la grande maggioranza, io mi sento, senza nessuna presunzione, credetemi, un'eccezione. Per me la distinzione tra bene e male, sinistra e destra è netta e ragion di vita dovunque fossi nato. Con Zanardi non sarò mai d'accordo perché io fornirei più armi possibili agli ucraini per aiutarli nella difesa del loro territorio. Forse, se comandasse lui in UE veramente, riportando le sue parole, i russi sarebbero già a Bruxelles. Che poi il PD abbia patrocinato tutto il resto a lui appare irrilevante di fronte alle armi. Ecco perché non ci sarà mai possibilità di intesa.
Sulla Schlein e il rapporto con il PD renziano perché insistere? Se è entrato un cavallo di troia costringendo la parte più sensibile e di sinistra, vedi Bersani, Speranza, a uscire, parliamo di un PD denaturato. Terminiamo però con questo concetto quando l'intruso si è levato di ulo e sono subentrate persone degne della tradizione del partito come Zingaretti e Letta. Riguardo al rapporto con la sinistra, al costo della politica (sicuramente una verità per cui sono favoriti i partiti ricchi in primis o più fidelizzati come PD e Lega) perché non partiamo da un'impostazione del concetto opposta: perché la Schlein ha trovato un accordo con il PD in Emilia e poi a Bologna e con altri non è avvenuto?
Per accordarsi occorre essere in due e cercare accordi sui progetti. Perché non è possibile con PaP, del quale conosco le idee perché ci milita mia sorella? Perché i presupposti ideologici sono diversi, incompatibili con un'azione di governo di uno stato occidentale inserito nel contesto europeo, nella nato, nell'euro ecc. Non c'è possibilità di compromesso. Sono modelli di società diversi. Idem per gli altri partiti dell'estrema sinistra attualmente esistenti.
Se di Schlein ne abbiamo solo una non è responsabilità del PD, ma di un elettore che guarda a sinistra, ma che vorrebbe vivere non migliorando l'attuale società rendendola più equa e solidale, ma vorrebbe vivere in un diverso contesto, contesto poi, spesso e volentieri necessariamente nebuloso.
Noi qui sul forum spesso parliamo dimentichi che la politica è una vera partita a scacchi dove la strategia, la conquista di argomenti, di porzioni elettorali sono all'ordine del giorno. È una partita che presuppone il desiderio di vittoria per governare e mettere in atto le nostre idee, non per partecipare e basta, per esserci nel nostro modo, magari piccolo ma puro.
Qui entra in gioco l'elettorato e molto di quello che avete scritto. La differenza fondamentale che ha comportato la degenerazione della politica (e l'enorme debito pubblico, poi a parte in un'altra occasione dettaglierò) è il passaggio da un voto ideologico, finché c'erano DC-PCI, a un voto non ideologico, soprattutto dopo la fine dell'era Berlusconi che aveva in parte, solo in parte, riproposto un certo tipo di scontro. Ora c'è il voto per convenienza, il voto a chi promette di più o dà, magari a lume di naso, senza grande informazione e conoscenze non dico della storia, ma di ciò che sta avvenendo, maggiore credibilità in un miglioramento della situazione che, secondo la sensibilità e il livello di vita dei votanti in questione, può essere l'aspetto economico o quello di sicurezza o altre garanzie.
Un voto di speranza, quasi un voto di scambio, con richiesta di un ritorno che spesso non c'è, vista la difficile congiuntura del mondo occidentale, ormai in parabola discendente, e magari la superficialità, impreparazione del vincitore politico, bravo a promettere, ma incapace a governare. Per questo motivo, in quasi tutti i paesi occidentali c'è un'alternativa di governo alle elezioni successive.
Riguardo a Piazza, concordo perfettamente con quello che hai scritto. Credo che nel PD stia cambiando qualcosa. Si parla di molta partecipazione dei cittadini, in particolare dei giovani, alle Agorà, un sistema che dovrebbe essere ancora più diffuso sul territorio e ampliato come possibilità di discussione.
Andare nelle fabbriche è fondamentale, ma non credere che sia facile: trovi opposizione dura in chi, da estrema sinistra, ma anche da destra, magari mascherata sotto il qualunquismo, vuole mantenersi i propri feudi, feudi acquisiti nell'ultimo decennio. Il problema, come già detto prima, è che questo consenso raccolto dall'estrema sinistra non viene poi speso in modo propositivo.